Presidio

“Giù le mani dai parchi”, il messaggio degli ambientalisti a Toti arriva per “via aerea”

Domani in consiglio regionale sarà approvata la legge che riorganizza i parchi

Genova. Palloncini colorati per consegnare al mittente, via aerea, il messaggio: “Giù le mani dai parchi”. Nel tardo pomeriggio che precede la votazione in consiglio regionale della nuova legge di organizzazione dei parchi liguri, in piazza De Ferrari, proprio sotto l’ufficio del governatore, il presidio di protesta organizzato da Genova che osa e al quale hanno aderito molte associazioni ambientaliste tra cui Italia nostra e Fridays for future.

E’ proprio Francesca Ghio, coordinatrice del movimento studentesco FFF a Genova, a spiegare il senso della manifestazione di oggi e della presenza domani in Regione. “Purtroppo mancano solo un paio di articoli ed è scontato che la legge passerà – dice – ma vogliamo far sapere alla giunta Toti che c’è condivisione di vedute tra tutte le associazioni e che c’è informazione anche tra i cittadini, è sempre più chiaro che questa legge è assolutamente inadeguata rispetto alle problematiche legate al cambiamento climatico”.

Domani Fridays for Future (Genova e Savona) sarà audita in capigruppo in via Fieschi insieme ad altre associazioni: Cai Liguria, Wwf Italia, Legambiente Liguria, Italia Nostra, Lipu, Fie, Cittadini Sostenibili.

“Il consiglio regionale voterà una legge che mette a rischio, complessivamente, più di 20.000 ettari di zone protette e parchi in Liguria – spiegano gli organizzatori – e ne cancellano mille”. Oltre alle preoccupazioni espresse rispetto all’impatto ambientale della legge che sta per essere approvata, si aggiungono le osservazioni della Associazione Albergatori di Savona sulle possibile ricadute economiche e turistiche.

“Noi e tanti altri pensiamo che il futuro di questa bella terra passi solo per la sua valorizzazione – scrivono dai Genova che osa – che ha e dovrà avere positive ripercussioni in sviluppo turistico internazionale, in sviluppo lavorativo nel settore della green economy, nel benessere e qualità della vita dei nostri figli, nella prevenzione idrogeologica di cui la Liguria ha così disperato bisogno, rispetto ad altro cemento”.

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