Ponente unito

Depositi petrolchimici, arriva la petizione che chiede l’opzione zero: “Non li vogliamo a Genova”

In poche ore già centinaia di sottoscrizioni

petizione depositi petrolchimici
Foto d'archivio

Genova. Né a Multedo, né a Sampierdarena, né a Cornigliano: da nessuna parte, i depositi petrolchimici non devono essere ricollocati ma semplicemente cancellati da Genova.

Questo il senso della petizione on line lanciata nelle ore scorse dal gruppo “Uniti per Genova”, e che ha da subito ricevuto centinaia di adesioni (e che potete trovare a questo link) . La petizione è indirizzata al sindaco Marco Bucci e in sostanza raccoglie quanto sta circolando da giorni nel ponente cittadino, l’altra metà del cielo di Genova: considerare l’opzione zero come unica soluzione alla questione legata agli impianti industriali a rischio di incidente rilevante.

Una petizione che rischia di scavare ancora più a fondo il solco che sta dividendo l’amministrazione civica con i cittadini del ponente genovese: nelle settimane scorse il sindaco aveva ribadito, in consiglio comunale, che l’opzione zero non era contemplata, e che queste impianti “sono risorse” per la città e vanno mantenuti. Praticamente mezza città potrebbe non essere d’accordo. Lo scorso fine settimana le varie delegazioni sono scese in strada contemporaneamente per chiedere rispetto: un’unione di intenti inedita per una città in cui le logiche di quartiere hanno sempre separato, piuttosto che unito.

“A Multedo gli abitanti convivono da oltre 40 anni con i depositi petrolchimici, dannosi per la salute e costantemente a rischio – si legge nel testo che presenta la petizione – Spostarli sotto la Lanterna e vicino alle case non è una soluzione praticabile. Sarebbe un grave e costante pericolo per tutta Genova”.

E poi vengono elencati i principali argomenti che supportano la richiesta: “Negli ultimi 40 anni a Multedo si sono verificati gravissimi incidenti con morti e feriti oltre a enormi danni ambientali causati da incendi, esplosioni e sversamenti (negli anni 1977, 1987, e di recente nel 2014 e 2016). I materiali che verrebbero movimentati contengono sostanze nocive e tossiche, il rischio che si riversino in atmosfera è troppo alto”.

Un’eventuale ricollocazione a Sampierdarena è esclusa in maniera categorica perchè esporrebbe tutta la città ai rischi derivanti da un eventuale incidente: un incendio “avrebbe effetti devastanti sulla città e sugli abitanti e i lavoratori in un ampio raggio dalla Lanterna con rischi di reazioni a catena” con gli altri impianti a rischio incidente rilevante presenti in zona. “Non vogliamo i depositi chimici a Genova”, chiude il messaggio. Più chiaro di così.

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