Perché

Dal vento alle bonifiche, la demolizione di ponte Morandi ha due settimane di ritardo

Lo ha detto il direttore della struttura commissariale Roberto Tedeschi durante la commissione consiliare di questa mattina

bonifica pila 10 e 11 ponte morandi demolizione

Genova. Ci sono circa “due settimane di ritardo” rispetto al cronoprogramma aggiornato per i lavori di demolizione del viadotto Polcevera. Lo ha spiegato Roberto Tedeschi, direttore della struttura commissariale, nel corso di una commissione consiliare in Comune a Genova dedicata a ponte Morandi.

Secondo quanto affermato dall’architetto ci sono varie concause per i ritardi, dalle necessarie bonifiche, previste per legge laddove siano previsti scavi, alle indagini della Procura, dalle misure di sicurezza nella demolizione scattate dopo il ritrovamento dell’amianto – così per la rinuncia all’uso dell’esplosivo nella pila 8 sul lato ponente – alle condizioni meteo, soprattutto il vento, che ad esempio ha rallentato lo smontaggio della pila 5, sempre sul versante ovest, per questioni di sicurezza nell’uso delle maxi gru.

Tra le informazioni fornite durante la discussione dal direttore della struttura commissariale anche la tempistica per ultimare la decisione sulla demolizione delle pile 10 e 11, quelle strallate. “Per ora restano aperte le due opzioni, esplosivo o smontaggio – ha detto Tedeschi – vogliamo arrivare a un piano definito entro fine mese”.

“Il fatto che ci siano due settimane di ritardo nei lavori non significa che ci saranno due settimane di ritardo per l’ultimazione del ponte: la data resta il 15 aprile 2020” ha commentato a stretto giro il sindaco Marco Bucci.

leggi anche
Ponte Morandi monconi est ovest pile pila 15 aprile cantieri lavori
Exit strategy
Ponte Morandi, Bucci: “Se useremo esplosivo per pile 10 e 11 possibile evacuazione di 1000 persone”

Per favore, disabilita AdBlock per continuare a leggere.

Genova24 è un quotidiano online gratuito che non riceve finanziamenti pubblici: l’unica fonte di sostegno del nostro lavoro è rappresentata dalle inserzioni pubblicitarie, che ci permettono di esistere e di coprire i costi di gestione e del personale.
Per visualizzare i nostri contenuti, scritti e prodotti da giornalisti a tempo pieno, non chiediamo e non chiederemo mai un pagamento: in cambio, però, vi preghiamo di accettare la presenza dei banner, per consentire a Genova24 di restare un giornale gratuito.