Genova. Oltre 450 chilometri di scavi sotterranei entro il 2020 per posizionare la fibra ottica in base all’accordo tra Open Fiber e Comune di Genova. Di questi, 142 sono già stati portati a termine. Con risultati estetici non eccelsi, verrebbe da dire. Una striscia di cemento o asfalto compare oggi su moltissime strade cittadine e decine di cantieri di scavo con conseguenze immaginabili sulla viabilità.
Per questo il consigliere del municipio Centro Estdi Chiamami Genova Vincenzo Palomba ha chiesto l’inserimento all’ordine del giorno del consiglio municipale dell’interrogazione sulla situazione attuale ripristino danni alle strade derivanti dagli scavi per fibra ottica, a partire proprio dal municipio Centro Est.
“L’intervento finalizzato a garantire anche alle abitazioni private una connessione iper veloce ha conseguenze dirette sulle strade – dice Palomba – sulla loro percorribilità e sulla loro sicurezza; nello specifico, la conseguenza diretta del proliferare dei cantieri nei diversi quartieri cittadini e l’aumento dei lavori di scavo è l’evidente danneggiamento del manto stradale che spesso non viene ripristinato nella maniera corretta, diventando un pericolo soprattutto per automobilisti e scooteristi. Inoltre la rete sotterranea di fibre ottiche non risulta tracciata, quindi in caso di fuga di gas o altre emergenze esiste il rischio di gravi danni”.
Secondo Palomba i problemi non riguardano solo la viabilità: “Mi è capitato personalmente di verificare che si è cercato di posizionare le fibre in aree private rivendicando autorizzazioni da parte di privati e dell’amministratore del palazzo che in realtà non sono mai state concesse. Perciò chiedo che sia fatta chiarezza su questo progetto e sulle modalità di lavoro attuato dalla società a cui è stata commissionata l’opera”.