Il protagonista

A Ciassetta, la nuova vita calcistica di Federico Mostorisultati

Il bomber tigullino, grazie alle 33 reti realizzate, ha portato la società lavagnese in Prima Categoria

Federico Mosto
Foto d'archivio

Lavagna. A Ciassetta, dopo aver festeggiato venticinque anni di vita, ha vinto, con largo anticipo, il campionato di Seconda Categoria, Chiavari, girone E.

Ed è stato Federico Mosto, con ben 33 reti all’attivo, a fare la differenza, nel senso letterale del termine, in un girone ostico come quello levantino.

Mosto, cresciuto nelle giovanili della Sampdoria, militando anche nella Primavera blucerchiata, ha indossato – nel corso di una carriera costellata di goal – le maglie di Entella, Acqui, Rapallo, Santa Maria San Salvatore, Lavagnese, Rivasamba e Moconesi, portato, quest’ultimo team, a suon di reti del goleador, in Eccellenza.

Poi, ha fatto una scelta di vita, andando a lavorare a Piacenza, la sua città natale, ma ha ugualmente accettato l’invito di tanti amici di Lavagna, venendo a giocare, con loro, nella Ciassetta.

Si apre quindi volentieri, come altre volte in passato, ai taccuini di Genova24: “Siamo un gruppo di amici, che hanno deciso di giocare assieme, senza alcuna forma di rimborso, ma, anzi, contribuendo con i dirigenti alla raccolta dei fondi necessari a sopperire ai costi di gestione, per partecipare al campionato, supportati dall’aiuto di qualche piccolo, ma importante, sponsor”.

Questo dovrebbe essere il calcio dilettantistico, ci viene da annuire, mentre Mosto prosegue: “È stato un campionato tanto duro, quanto interessante, soprattutto per il livello e la qualità del gioco di tante squadre. È un torneo molto seguito dal pubblico del Tigullio e “A Ciassetta”, che negli anni passati aveva sempre lottato per non retrocedere (ndr, salvandosi spesso solo attraverso i play out), dallo scorso campionato (play off), ha trovato la chiave di volta per cambiare la musica, tanto che, quest’anno, siamo riusciti nell’impresa di vincere il campionato”.

Ed ecco arrivare il plauso per i compagni di squadra: “La rosa è di buon livello, con alcuni giocatori che meritano di giocare in categorie superiori ed anche il mister, Franco Montemarano, al primo anno da trainer, ha dimostrato di essere un vincente. Sono sicuro che in futuro potrà togliersi parecchie soddisfazioni”.

Lo stuzzichiamo sul perché della scelta di abbandonare un certo tipo di calcio, per sceglierne uno, sulla carta, meno considerato…

“Lavorando a Piacenza tutta la settimana e tornando a casa solo il venerdì sera, ho preferito giocare con i miei amici, un gruppo che non finirò mai di ringraziare per avermelo chiesto. Sono contento di tale scelta, tanto che non mi manca ‘il calcio’ precedentemente giocato. Ho avuto modo di rendermi conto di come in questi campionati ci siano tante qualità, sia tecniche che umane”.

Hai stravinto la classifica cannonieri…

“Trentatré goal non sono bruscolini… sono molto soddisfatto, perché queste reti hanno contribuito al passaggio in Prima Categoria. Abbiamo ben chiari gli obiettivi del prossimo campionato: ‘Salvarsi il prima possibile’ e per farlo, il presidente Simone Canepa ed il d.s. Matteo Spinetta cercheranno di rinforzare adeguatamente la rosa, trovando ragazzi che entrino in totale sintonia con il nostro modo di intendere il calcio”.

Sappiamo che, pur vivendo nel Tigullio, fin da piccolo tifavi per il Piacenza, che ha appena rifilato uno scherzo non da poco all’Entella…

“Tifo Piacenza da sempre… L’Entella, composta da giocatori che in gran parte hanno già giocato in Serie B, è sicuramente più forte ed organizzata, però il tifo emiliano ha rappresentato il dodicesimo uomo in campo… c’erano novemila tifosi ad incitare il Piacenza e la loro spinta è stata determinante”.

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