Genova. Forse sarà stato l’effetto Salvini ma a Genova era da qualche anno che non si vedeva tanta gente in piazza. Diecimila persone hanno percorso via XX Settembre da piazza della Vittoria, applaudito alla deposizione delle corone sotto il ponte monumentale dedicate ai partigiani caduti e assistito ai saluti delle autorità e al discorso del presidente emerito della Corte costituzionale Giovanni Maria Flick. E, a differenza dello scorso anno, nessun fischio è partito all’indirizzo del sindaco Marco Bucci e del governatore Toti.
In fondo al corteo era presente anche uno spezzone dei centri sociali con diversi striscioni fra cui uno contro la Lega: “Ladro, mafioso e fascista: in una parola leghista”. Qualche battibecco con la Digos che non voleva far arrivare lo striscione in piazza Matteotti ma poi lo striscione è arrivato in piazza al grido di “Ora e sempre Resistenza” senza momenti di tensione, poi è stato riposto. Un altro grande striscione recitava “Antifascismo è: porti aperti, covi fascisti chiusi”.
Il sindaco Bucci nei saluti ha ricordato la Resistenza e i suoi valori presentando il partigiano Mingo: “Abbiamo ottenuto la libertà grazie e chi ha combattuto soprattuto chi ha dato la vita per darci quella libertà”. “Dobbiamo prendere esempio dalla loro tenacia e determinazione – ha agiunto il sindaco – perché anche se per fortuna non c’è una guerra, ci aspettano tante sfide”. Ed è stato addirittura applaudito.
Il presidente della Regione Liguria, Giovanni Toti, ha parlato della guerra di Liberazione com “fondante per il Paese” e ha condannato i fatti di Milano come “assurdi e osceni revisionismi”. “La Liberazione è la festa fondativa per tutti – ha detto Toti – e ancora oggi ci unisce, come ha unito il grande movimento che ha liberato il Paese. E’ stata combattuta da chi voleva una condivisione pacifica delle idee e ha unito le persone più diverse, gli operai e i contadini, i militari italiani di Cefalonia e i soldati americani, i partigiani e tanti italiani di idee politiche diverse”. “Qualcuno più bravo di me a scrivere ha detto che – ha concluso – la libertà è partecipazione e Genova dimostra di esserci sempre, oggi, unita dopo la tragedia del ponte, come allora” ha detto ancora il governatore”
“Noi non eravamo né ribelli né banditi, ma patrioti che presero la bandiera tricolore gettata nel fango dal duce e dal re, la lavarono con il loro sangue e la restituirono agli italiani pulita” ha detto il partigiano Umberto Manzone intervenuto alla festa per la Liberazione in piazza Matteotti a Genova, invitato dal sindaco Marco Bucci. Manzone ha ricordato il “sacrificio di tanti miei compagni” e ha chiesto ai genovesi di non dimenticarlo. Applausi della folla quando ha ricordato il partigiano Aldo Gastaldi medaglia d’oro alla memoria e al valore militare.