Genova. Ci sono i bambini della Daneo con le maschere da ape e coccinella – gli insetti sono uno degli indicatori più evidenti del cambiamento climatico – gli studenti dell’istituto Duchessa di Galliera che hanno preparato decine di striscioni, poi l’istituto agrario Marsano, i licei D’Oria e Colombo e tantissime altre scuole da tutta Genova. Slogan contro le emissioni, disegni, e anche cartelli ironici: “Salviamo la terra, è l’unico pianeta dove c’e la birra”.
Migliaia in piazza pronti a marciare fino al porto antico per la manifestazione indetta da Fridays for future per chiedere ai governi e al mondo dell’industria di salvare il pianeta: “Non c’e più tempo, abbiamo solo 11 anni”.
La manifestazione si sta svolgendo contemporaneamente in quasi 2000 piazze in tutto il mondo, ispirata alla protesta della giovanissima attivista Greta Thunberg, 16enne svedese ora in odore di Nobel.
Il corteo è partito con qualche minuto di anticipo tanto l’entusiasmo dei piu piccoli. Ad aprire il corteo sono infatti i bambini delle prime classi della primaria Mazzini di Castelletto. Reggono uno striscione con una citazione di Greta: “Ho imparato che non sei mai troppo piccolo per fare la differenza”. Sono accompagnati dai loro maestri e intonano senza sosta lo slogan che hanno imparato: “Rispettate la natura, non ci fate più paura”.
La manifestazione è sfilata per via San Lorenzo fino a raggiungere il porto antico. Alcune bimbe che hanno letto una lettera della Thunberg. Il flash mob previsto non si è potuto fare: “Avremmo voluto chiedervi di sdraiarvi tutti per simulare il futuro prossimo dove parte dell’umanità morirà se non torniamo indietro – spiega al megafono una delle organizzatrici – ma siete talmente tanti che non è possibile”. A piazzale Mandraccio dove è terminata la marcia alcuni studenti si sono seduti per terra ma molti altri che si trovavano a distanza non sono neppure riusciti a sentire le istruzioni degli organizzatori al megafono che hanno provato a mettere un po’ di ordine nella folla di studenti che hanno partecipato con entusiasmo alla manifestazione.
Tra gli interventi, accanto alla statua di Gandhi usata come piccolo palco improvvisato quello della piccola Marianna che con voce ferma legge una lettera destinata agli adulti in cui spiega perché il comportamento dell’uomo rischia di distruggere il pianeta e si chiude con una domanda: “Ci amate abbastanza per fermare il riscaldamento globale?”. “La partecipazione dei giovani è stata straordinaria – dice Francesca Ghio, referente genovese del movimento – e oggi qui stiamo creano il consenso affinché le istituzioni e la politica mondiale capiscano che è un’emergenza”.
E se il clima fosse l’occasione per riavvicinare i giovani alla politica? “Lo è – dice Francesca che ha 23 anni e due lauree – perché al clima si collegano tanti temi dall’immigrazione alle emergenze legate all’alimentazione e alla desertificazione e ci ricorda che siamo tutti sullo stesso pianeta e ci conviene collaborare tutti insieme, e i giovani lo hanno capito più degli adulti”