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Quagliarella: classe, forma fisica e atteggiamento rendono l’età un fattore secondario

I numeri dell'attaccante in questa stagione sono pazzeschi. Ieri nuovo record con la maglia della Nazionale

Sampdoria Vs Chievo 18° Giornata Serie A

Genova. L’avevamo detto in tempi non sospetti. Era il 26 dicembre 2018, dopo il colpo di tacco magico contro il Chievo Verona.

“Un colpo di tacco magico, strepitoso, quello che ha spianato la strada alla Sampdoria per la vittoria contro un Chievo ostico, molto attento nel primo tempo a non lasciare spazio alla squadra di Giampaolo. Fabio Quagliarella ci ha messo lo zampino, e che zampino, dimostrando ancora una volta di avere una classe fuori dal comune. Mancini potrebbe farci un pensierino, vista la penuria di attaccanti degni della maglia azzurra“. 

Questa settimana Fabio Quagliarella si è ripreso la maglia della Nazionale, a 36 anni. Ieri sera, contro il Liechtenstein, ha segnato due reti, su rigore (grazie a Jorginho, rigorista designato, che si è fatto da parte), ma dimostrando, nei 70 minuti giocati ieri e nei 10 contro la Finlandia, quanto sia in forma in questo momento. Dopo essere entrato nella storia della serie A con 11 reti in altrettante presenze consecutive, eguagliando Batistuta, è diventato il più vecchio marcatore di sempre in Nazionale, scavalcando un ligure: Christian Panucci aveva 35 anni e 62 giorni quando segnò agli Europei del 2008 contro la Romania. Inoltre Quagliarella con nove reti in maglia azzurra, ne è diventato il cannoniere più prolifico ancora in attività. Sembra una favola, tornare in Nazionale e segnare non una, ma due reti, a distanza di oltre nove anni dall’ultimo centro.

Uno stato di grazia mentale sicuramente (siamo convinti che la conclusione positiva della brutta vicenda del suo stalker-ricattatore abbia dato il via alla seconda giovinezza dell’attaccante blucerchiato), ma anche fisico. Immutata invece la classe, innata, dell’attaccante in forza alla Sampdoria.

I numeri di questa stagione sono impressionanti: oltre 2300 i minuti giocati, 0,8 i gol a partita. Sulla classifica che unisce goal e assist, secondo la piattaforma Wyscout, è primo con 27 (Cristiano Ronaldo è secondo con 25). Secondo posto sugli expected goal e assist con 20,76 e secondo posto solo sugli expected goal con 16,85.

Per capire meglio, l’expected goal è un metodo di misurazione della qualità delle occasioni create (o concesse) da una squadra, con l’obiettivo di misurare quanti goal quella stessa squadra avrebbe segnato (o subito) in media, in base alla qualità e alla quantità dei tiri effettuati (o concessi). Si assegna a ogni tiro la rispettiva probabilità di essere convertito in rete, in una scala che va da 0 a 1, quindi, 0,01 indica una probabilità molto bassa di segnare (1 su 100), 0,33 una probabilità media (1 su 3) e 0,85 un goal quasi certo (in questo ultimo caso, su ogni 7 tiri, 6 risultano finalizzati). Per cui con Quagliarella si va abbastanza sul sicuro.

Quinta posizione sui tiri (92). Unica pecca? Finisce spesso in fuorigioco (29 volte quest’anno).

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