Contro il wfc

Pullman, auto e treno: da Genova a Verona per il corteo transfemminista del 30 marzo

Due pullman già riempiti, poi auto e treno per la tre giorni organizzata da Non una di Meno, Sabato 30 il corteo dalle 14.30

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Genova. Due pullman, e poi in tante e tanti in auto e treno. Saranno almeno in duecento a partire da Genova in direzione Verona il prossimo fine settimana per la tre giorni transfemminista da opporre al contestato World Congress of Families a cui presenzieranno fra gli altri i ministri Fontana, Salvini e Bussetti. La tre giorni di mobilitazioni è organizzata dalla rete femminista Non Una Di Meno a livello nazionale.

Si parte venerdì 29 marzo con un contro congresso dedicato fatto di incontri, laboratori e dibattiti ma anche spettacoli e performance, mentre sabato 30 alle 14.30 partirà il grande corteo fucsia dalla stazione Porta Nuova, una grande marea femminista, antirazzista e antifascista che percorrerà le strade di Verona. Domenica 31 la giornata finale dedicata all’assemblea internazionale con attiviste dei movimenti dall’Argentina e dall’Europa

Domani intanto alle 18 in via Mascherona la tradizionale assemblea di Non una di meno Genova sarà dedicata all’organizzazione della manifestazione, con la preparazione di slogan e cartelli contro il più reazionario dei convegni. I pullman – riempiti in soli 10 giorni – sono stati allestiti grazie alla collaborazione delle famiglie Arcobaleno.

“Dal 29 al 31 marzo, presso la città di Verona si terrà il Congresso mondiale delle famiglie (World Congress of Families, WCF) – si legge sulla pagina di Non Una di Meno che chiama alla mobilitazione – che vedrà la partecipazione di rappresentanti istituzionali come: Matteo Salvini, il ministro per la Famiglia e le Disabilità Lorenzo Fontana, il ministro dell’Istruzione Marco Bussetti, il senatore della Lega Simone Pillon. Un raduno di associazioni che hanno fatto della lotta contro i diritti delle donne e delle persone lgbtqi+ la loro ragione di esistenza. Verona ancora una volta si presenta come laboratorio di sperimentazione politica nazionale e l’attacco all’aborto e ai diritti delle donne e delle soggettività lgbtqi+ è il terreno privilegiato su cui si intende operare una saldatura tra la destra e i movimenti per la vita”.

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