Tecnicamente

Ponte Morandi, Arpal rende noti i dati sull’amianto: “Sempre detto che era assente, ma non che si potesse escluderne la presenza”

A settembre e ottobre, in zona rossa e al deposito di San Biagio, campioni con esito negativo. A febbraio, esito diverso per la pila 8. Ma la concentrazione è sotto i livelli di guardia

Le immagini dei detriti di ponte Morandi repertate dai consulenti

Genova. Nessun riscontro della presenza di amianto a settembre e ottobre, rispettivamente sui detriti di Ponte Morandi in zona rossa e in quelli stoccati a San Biagio, in Valpolcevera. Sei campioni con tracce di amianto, inferiori ai limiti di rilevabilità strumentali, sui 24 prelevati la settimana scorsa dalla pila 8 di ponte Morandi. Oggi, dopo l’autorizzazione da parte della procura di Genova, dei rapporti di prova relativi ai carotaggi effettuati nei giorni scorsi al cantiere ovest, Arpal pubblica sul proprio sito internet (questo il link) una nota di chiarimento sulle analisi effettuate come supporto tecnico dall’inizio dell’emergenza legata al crollo del viadotto Polcevera.

“A settembre – si legge – per conto dei vigili del fuoco, insieme ad Asl e polizia scientifica, Arpal ha effettuato un sopralluogo, prelevando in via speditiva, in zona rossa, alcuni campioni di detriti, che all’analisi al microscopio a scansione elettronica non hanno evidenziato presenza di amianto”.

Si parla poi del deposito di stoccaggio detriti analizzato a ottobre, su incarico della Procura. Anche in questo caso, né in aria né tra gli inerti, in quattro campioni prelevati, sono state trovate tracce di amianto.

Esito diverso sui campioni prelevati dalla pila 8, a diverse quote: 6 su 24 hanno riscontrato tracce di amianto, con concentrazioni sotto i 120 mg/kg, sotto forma di “conglomerato cementizio”. “Arpal in ogni incontro pubblico – si legge nella nota – ha sempre parlato di assenza di amianto nelle analisi effettuate, confermando al tempo stesso però come non se ne potesse escludere a priori la presenza”.

L’agenzia regionale ricorda di non avere “alcuna funzione autorizzativa o gestionale”, ma “il compito di esprimersi, dal punto di vista ambientale, sulla congruità del piano di gestione del rischio ambientale relativo alle modalità di demolizione proposte”. Oggi il sindaco e commissario Marco Bucci, alla domanda sulle analisi relative all’amianto che avevano dato esito negativo, aveva invitato a rivolgersi ad Arpal in quanto ente preposto a fornire i dati.

Bucci ha spiegato anche di aver chiesto nuove analisi ad Arpal in merito sia allo stoccaggio dei detriti in area “penisola” a San Biagio sia relativamente alle varie parti dei monconi del ponte.

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