Genova. La bonifica da eventuali ordigni bellici dell’area dove sorge una delle torri di supporto alle pile 10 e 11 di ponte Morandi, sul cantiere est, finirà per rallentare di qualche giorno le operazioni necessarie sia all’apertura di via Walter Fillak, tra Sampierdarena e Certosa, l’ultima strada ancora in zona rossa dopo il crollo del viadotto, sia il quarto ingresso degli sfollati nelle loro case.
“Bisognerà attendere quindi la fine della prima settimana di aprile o più probabilmente l’inizio della seconda” ha spiegato questa mattina il sindaco di Genova e commissario straordinario per la ricostruzione Marco Bucci rivelando che su sei torri di sostegno quattro sono già montate e hanno toccato la parte inferiore dell’impalcato in bilico sulle case e sulla strada.
Intanto ieri è arrivato un primo parziale via libera, atteso da tempo, da parte del consiglio superiore dei lavori pubblici. 84 pagine nelle quali di fatto il tracciato e il progetto del nuovo ponte di Genova non vengono ostacolati, ma in cui si pongono alcune interrogativi ai quali le aziende del consorzio e la struttura commissariale dovranno dare risposte al più presto. “Manca ancora la valutazione di impatto ambientale in forma semplificata – dice Bucci – la aspettiamo tra il weekend e i primi giorni della prossima settimana”.
La milestone, il “paletto”, del 31 marzo per l’inizio della ricostruzione non cambia. D’altronde i lavori propedeutici sono già iniziati. “La settimana prossima cominceranno i lavori per arrivare al programma definitivo per la demolizione della pila 10 e 11 – aggiunge il sindaco-commissario – ci sarà da subito il coinvolgimento di Asl e Arpal in modo da sapere che cosa bisognerà fare, senza sorprese”.