Genova. Il primo fine settimana di primavera è stato caldo, sia dal punto di vista climatico sia per le polemiche che si sono scatenate in seguito a quanto andato in scena sui prati dei Parchi di Nervi.
Molti visitatori, infatti, hanno fatto uso degli storici prati nonostante fossero stati posti cartelli di divieto di accesso, visibilissimi, motivati dalla perduranza dei lavori di semina di Aster, che da mesi sta cercando di rinverdire il manto dopo gli “affanni” di Euroflora.
A denunciare la situazione proprio l’assessore Paolo Fanghella, che in un post su facebook, da cui la foto, commenta la situazione: “Genova è la città del mugugno tutti vogliono legittimamente la città in ordine ma quando si devono osservare le regole in pochi si adeguano. Una serena domenica con i prati recintati e seminati a Nervi. Come vanificare settimane di lavoro”.
La foto fa presto il giro del web, arrivando a innescare diverse discussioni: se, infatti, la condanna del gesto di infrazione è abbastanza unanime, non sono in pochi a lamentare le tempistiche degli interventi: “I lavori però andavano fatti prima”, si legge on line, “I prati son fatti per essere utilizzati”, e ancora “ora giustificheranno il disastro di Euroflora con questo”.
In pratica la tesi del contro-mugugno sta nel fatto che una programmazione “funzionale alla fruizione pubblica” di un parco dovrebbe prevedere e anticipare le stagioni in modo da arrivare preparati, “come se si facessero i ripascimenti delle spiagge ad agosto”, prova ad argomentare qualcuno.
E sono in molti a far notare che nella foto postata dall’assessore si intravedono chiazze di prato “spelacchiato” che sembrano tutt’altro che seminate, e che richiamano al lungo “post Euroflora” che anche su queste pagine abbiamo documentato.
A poco meno di un anno dall’apertura dalla kermesse, quindi, i Parchi di Nervi e la loro condizione tiene ancora banco, dividendo la città. Il mugugno è l’unica piante sempreverde che vigorosa cresce a Genova. Da tutte le parti.
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