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Nodo ferroviario, Astaldi si sfila, rischio nuova gara e stallo senza fine. Rixi: “Unificarlo al terzo valico”

Allarme da parte di industriali, sindacati e politica dopo l'annuncio del passo indietro da parte del gruppo in crisi

stazione principe

Genova. Il mondo politico e quello dell’economia lanciano l’allarme per il rischio di un ulteriore, nuovo, lungo stand by, del nodo ferroviario genovese dopo l’annuncio di Astaldi, il general contractor dell’opera – in fase di concordato e in crisi economica da mesi – di non voler procedere con i lavori perché poco convenienti.

Bisogna evitare di fare una gara per ripartire, altrimenti perdiamo 6 o 9 mesi e diventa un problema enorme”, ha detto il presidente di Confindustria Genova Giovanni Mondini, a proposito del nuovo stop ai cantieri parlando a margine dell’assemblea degli spedizionieri genovesi al palazzo della Borsa. La stessa preoccupazione è stata espressa nelle ultime pre dai sindacati, visto che i circa 100 lavoratori hanno un futuro quanto mai incerto. “Inutile parlare di via della Seta se non siamo in grado di realizzare le opere che sono fondamentali per la crescita del porto – ha aggiunto -. Possono arrivare tutti gli scambi e volumi ma non sappiamo come fare entrare e uscire i container. Il nodo ferroviario non e’ strettamente connesso al porto, ma indirettamente lo è per razionalizzare il traffico ferroviario, spostare i treni a lunga percorrenza da quelli regionali”. Per Mondini si tratta di “un’opera fondamentale”. “E’ partita da nove anni ma purtroppo per le opere sopra i cento milioni, 14 anni e mezzo è il tempo medio di realizzazione: è una triste realtà. Ha ragione il presidente di Confindustria Boccia, ci vuole un grande shock sulle grandi opere: apriamo i cantieri e facciamo una gestione commissariale di tutta Italia almeno delle opere già finanziate e cantierabili”.

“Il Governo nelle prossime settimane porterà al Cipe una modifica progettuale che consentirà di unificare la realizzazione del nodo ferroviario di Genova con quella del Terzo Valico in modo da procedere per via straordinaria e recuperare il tempo perso” annuncia il viceministro delle Infrastrutture Edoardo Rixi stamani a Genova all’assemblea generale di Spediporto.

“Il nodo ferroviario di Genova sta diventando una cosa grottesca, spero che si eviti la terza gara d’appalto e mi auguro che il famoso ‘Sblocca Cantieri’, su cui abbiamo avuto un primo confronto con il presidente del Consiglio, possa darci una mano”, le parole del presidente della Regione Liguria Giovanni Toti. Quello di una terza gara d’appalto è un rischio fondato. “Stiamo parlando sia con chi rileva Astaldi che con Rfi – ha detto Toti -. Occorre trovare una soluzione che ci eviti la terza gara d’appalto per affidare un cantiere molto ‘sfortunato’ o molto più probabilmente nato male, con un prezziario evidentemente non sufficiente a remunerare le imprese e una serie di complicazioni”. Il governatore ha ribadito l’importanza di “tutelare i lavoratori impegnati nel cantiere” e “la necessita’ per Genova di avere al più presto l’opera”.

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