Genova. Un “memoriale” virtuale, che possa contenere storie, immagini, filmati per non dimenticare il 14 agosto. È questa l’idea dall’Associazione Tea – Turismo e Ambiente, che ha dato il via al progetto “Morandi Obbiettivo Memoria”, una piattaforma web (mom.associazionetea.it) nata per conservare la memoria delle testimonianze che hanno riguardato il crollo del viadotto Morandi.
Un archivio aperto che nasce proprio il giorno in cui era stato deciso, anche se poi si è arrivati al rinvio l’abbattimento della Pila 8, il primo degli impalcati del viadotto che avrebbe dovuto essere fatta implodere. Un momento simbolico che, per i curatori del progetto rappresenta: “Il punto di non ritorno, da cui non si potrà più tornare indietro”.
“Abbiamo deciso di mettere a disposizione un archivio di memorie della vicenda – spiega Mauro Baldassarri, coordinatore del progetto – a cui cercheremo di dare uno schema temporale: prima, la costruzione del ponte, durante, con il crollo, e dopo, con la ricostruzione. Tante cose sono state dette, scritte, fotografate e riversate sul web e sui social network. Noi vorremmo provare a dar loro una forma organica e un luogo in cui essere mappate e conservate. Per preservarle dall’oblio cui il flusso incessante dei social le condanna inevitabilmente”.
La speranza è quella di riuscire in coinvolgimento diretto di chi ha vissuto il crollo in prima persona, familiari delle vittime, sfollati, abitanti ai confini della zona rossa. “Ma sarà anche un racconto indiretto – prosegue – che cercheremo di ricostruire attraverso storie, immagini, filmati che girano liberi in rete e che proveremo a ordinare e mappare. Il nostro non sarà un lavoro politico, non andremo in cerca di rivendicazioni, polemiche o lamentele, ma cercheremo e riordineremo soltanto storie e documenti”.
Per sostenere il progetto sarà lanciata anche una campagna di crowdfunding, finalizzata al cofinanziamento del progetto, ma l’associazione è pronta anche ad aprire un dialogo con amministratori locali, associazioni, municipi, comune e regione per “tenere aperto a contributi e storie questo nascente luogo virtuale affinchè sia conservata la memoria di una tragedia che ha segnato profondamente la città di Genova”.
Tra gli obiettivi dell’associazione c’è anche la possibilità di avere un luogo anche fisico per ricordare la tragedia. “Questo luogo virtuale – conclude Baldassarri – tenterà di diventare uno strumento per arrivare alla costruzione di un vero e proprio luogo della memoria “fisico”, una sorta di “Ground Zero” genovese, per il quale si spera di poter arrivare a un concorso pubblico internazionale di idee e progetti”.