Missiva

Inchiesta San Martino, Toti e Viale scrivono a ministro Grillo: “Evitare equivoci, tutelare migliaia di lavoratori onesti della sanità ligure”

Governatore e assessore scrivono per esortare a fare chiarezza ed evitare la gogna mediatica per i lavoratori

toti viale
Foto d'archivio

Genova. Il presidente della Regione Liguria Giovanni Toti e della vicepresidente e assessore alla Sanità Sonia Viale hanno inviato oggi pomeriggio una lettera al ministro della Salute Giulia Grillo per “fare chiarezza su quanto emerso a proposito del caso relativo ai laboratori di analisi dell’Ospedale Policlinico San Martino”.

“Poco fa – afferma il presidente Toti – abbiamo scritto, insieme all’assessore alla Sanità e vicepresidente Sonia Viale, al ministro della Salute Grillo. Questo il testo, sperando che sia utile ad evitare imprecisioni, generalizzazioni, inesattezze circa l’inquadramento della vicenda. Siamo certi che la Magistratura farà piena luce e punirà gli eventuali reati riscontrati, mentre già da anni la Sanità ligure è impegnata a contrastare, punire ed evitare per il futuro, sul piano amministrativo, il malcostume già rilevato e sanzionato prima dell’inchiesta della Magistratura.

Nella comune battaglia contro il malcostume – concludono – auspichiamo anche che commenti e valutazioni degli episodi, specie da parte di chi detiene importanti cariche, vengano formulati attraverso la conoscenza della storia e dei fatti, con la serietà e il rispetto che meritano le migliaia di persone serie e oneste che lavorano ogni giorno nella sanità ligure”.

Nel testo della lettera, il presidente Toti e la vicepresidente Viale ricordano che “i fatti in questione sono una conseguenza del progredire delle indagini a cura degli organi inquirenti, che hanno preso avvio in base ai lavori della commissione interna costituita dall’Ospedale Policlinico San Martino di Genova, a far data dal 2015”, evidenziando che “le indagini sono limitate alle sole prestazioni di laboratorio in accesso diretto”.

Toti e Viale sottolineano quindi “la massima priorità data alla verifica delle cause che hanno determinato i fatti ed allo studio e successiva attivazione di azioni correttive per impedire comportamenti imprudenti, inappropriati o illegali. Queste azioni, sicuramente complesse, riguardano diversi aspetti organizzativi tecnologici e di modifica di prassi”. Inoltre “Regione Liguria da tempo ha intrapreso un percorso informatico teso a impedire comportamenti non etici, se non addirittura amministrativamente o penalmente rilevanti. Tale percorso – proseguono presidente e vicepresidente – prevede la tracciatura univoca della prestazione sin dalla fase di prenotazione e si estende all’erogazione ed al pagamento del ticket. Questo significa che a ciascuna prestazione erogata è abbinato il relativo ticket”.

Tra le azioni intraprese, “particolare attenzione – affermano Toti e Viale – è stata anche rivolta al percorso dell’anticorruzione e trasparenza, che ha coinvolto a tutti i livelli il personale del Sistema Sanitario Regionale, con adeguati investimenti sia in risorse per la formazione, sia per la diffusione di una cultura di rinnovamento etico e professionale. Le azioni intraprese a livello regionale per la promozione di una nuova cultura di integrità hanno coinvolto 200 professionisti. Inoltre quest’anno sono iniziati corsi di aggiornamento sul tema della trasparenza e delle azioni eticamente corrette in ambito sanitario per tutto il personale, ossia per circa 25.000 operatori. Tutto questo – concludono – per opportuna conoscenza dei fatti al momento noti, al fine di evitare imprecisioni e generalizzazioni tali da generare equivoci ed incomprensioni, ed a tutela delle molte persone oneste del sistema sanitario ligure”.

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