Genova. “Io a Verona non sarei mai andato né come Alfonso Bonafede privato cittadino né tantomeno come uomo delle istituzioni. Il nostro Paese ha bisogno di un segnale completamente differente e di un segnale forte che deve arrivare in cui a donna ha un ruolo fondamentale e imprescindibile. Quantomeno quel congresso è in controtendenza: stanotte mettiamo tutto un’ora avanti l’orologio, loro lo hanno messo di qualche secolo indietro”.
E’ chiara la posizione del ministro della Giustizia Alfonso Bonafede rispetto al congresso mondiale delle famiglie a cui partecipano invece diversi ministri della Lega.
Bonafede, a Genova per la settima tappa del “Rousseau City Lab”, la due-giorni che fino a domani si terrà in piazza Matteotti per parlare di giustizia, contrasto al crimine, corruzione e mafie, alla domanda di cosa pensa di che è andato del m5s,, ha risposto: “Non mi interessa. Io dico che sicuramente non sarei andato e che i valori e le prospettive, che prospettive poi non sono, che vengono portate avanti in quel congresso sono totalmente incompatibili con la visione che il movimento 5 stelle ha della società e della famiglia”.
Il ministro della Giustizia ha anche perlato della contestate legge sulla legittima difesa: “Per noi era una priorità inserita nel contratto di governo, quindi abbiamo approvato un altro punto del contratto di governo” ha detto ricordando che “con la legittima difesa chi si è difeso legittimamente a casa sua potrà non attraversare un calvario giudiziario. Il tutto con indagini dei magistrati che avranno modo di accertare i fatti. Abbiamo inserito qualche importante elemento in più nel caso in cui la persona subisca per esempio un’intrusione in casa. Sono sempre casi da valutare di volta in volta”. Il ministro però precisa: “visto che ogni volta passa questa fake news, non ci sarà nessun far west, la sicurezza dei cittadini deve essere tutelata dallo Stato, non dal cittadino stesso”.