Genova. Almeno un migliaio di giovani, soprattutto studenti, scenderanno in piazza domani anche a Genova per la manifestazione Fridays For Future, che si svolgerà in contemporanea in moltissime città in tutto il mondo.
Il movimento è nato ispirandosi alla sedicenne svedese Greta Thunberg e chiede politiche immediate per la riduzione delle emissioni e per il contenimento dell’innalzamento delle temperature. In Italia è presente in 54 città. “Sarà una manifestazione apartitica ma molto politica, apartitica perché il tema del clima riguarda tutti, politica perché partendo dalle città e dal locale vogliamo che la nostra voce sia ascoltata dalle istituzioni a livello mondiale” racconta Francesca Ghio, studentessa con un master in Ecologia e sostenibilità alimentare, una delle referenti genovesi del movimento.
La manifestazione comincerà alle 9.30 con un presidio in piazza De Ferrari: ci saranno diversi interventi e ne contempo verranno preparati i cartelloni da portare lungo la marcia che partirà 10.30 in direzione Porto antico. All’arrivo, nella zona del Mandraccio, verrà organizzato un flash mob.
Il contenuto è top secret ma il tema no: “Sarà una simulazione del futuro che ci attende se continuiamo così” spiega Ghio. Alla manifestazione hanno aderito formalmente diverse scuole genovesi e alcune scenderanno in piazza con i professori insieme agli studenti come nel caso della primaria Daneo. Tanti anche i licei che si stanno mobilitando, dal King al Cassini, dal Colombo al D’Oria ma il passaparola potrebbe portare in piazza studenti di buona parte delle scuole genovesi. Tante anche le associazioni che hanno aderito anche parecchie associazioni e alcuni gruppi scout.
Più che un punto di arrivo la mobilitazione di venerdì sarà un punto di partenza: “La situazione climatica globale è sull’orlo di una crisi catastrofica, le conseguenze drammatiche sono visibili e vicine ad ognuno di noi – spiega Ghio – basti pensare qui in Liguria agli effetti dell’ultima mareggiata. Per questo è fondamentale che questo movimento parta: non c’è più tempo e non è il clima che deve cambiare, bensì noi”.