Genova Salgono a una settantina gli indagati per il crollo del Ponte Morandi.
La Guardia di Finanza di Genova, guidata dal comandante Ivan Bixio, da ieri sta notificando una cinquantina di nuovi avvisi di garanzia ad altrettanti dirigenti e tecnici di Aspi, di Spea Engineering e del Ministero delle infrastrutture. L’accusa, secondo gli inquirenti, sarebbe quella di omicidio colposo plurimo, disastro colposo e attentato alla sicurezza dei trasporti. Alcuni dei nuovi indagati sarebbero anche accusati di falso.
Gli avvisi di garanzia riguardano in parte persone che hanno ricoperto gli stessi ruoli dei primi 21 indagati a partire dal 1992, mentre in parte si tratta di testimoni sentiti dalla procura di Genova come persone informate sui fatti e, proprio a causa di quelle testimonianze, sono poi state iscritte nel registro degli indagati.
Se il numero degli indagati per la tragedia di ponte Morandi appare ora decisamente alto, probabilmente molti di loro non andranno a processo. Gli avvisi di conclusone indagine sono infatti anche una forma di garanzia che consentiranno ai nuovi indagati non solo di potersi inserire nell’attuale incidente probatorio sullo stato del ponte Morandi, ma soprattutto su quello – decisivo – sulle cause del crollo.
Secondo quanto appreso da fonti vicine alla Procura la richiesta per questo secondo incidente probatorio partirà nei prossimi giorni, non appena saranno notificati gli atti ai nuovi indagati