Degrado nella testa

Centro storico, escrementi “anti-seduta” sulle sfere di Piazza Lepre. Sdegno e vergogna per una città “irriconoscibile”

La piazza è fulcro della movida e ritrovo multiculturale

Genova. Escrementi spalmati sulle sfere di acciaio, che ogni giorno permettono alle persone di sedersi in piazza Lepre, nel cuore del centro storico genovese. Questo il risultato del “raid” vandalico scoperto ieri da un cittadino genovese. Che ha immortalato e raccontato la vicenda sui social.

La piazza, come è noto, è uno dei ritrovi più frequentati della vita notturna della città vecchia, ed è uno dei pochi “posti” vivi praticamente tutte le sere dell’anno, in ogni stagione. Un baluardo della movida che spesso ha creato malumori per chi vive in quei posti.

Ma forse, e nel caso purtroppo, c’è di più: “In Piazza Lepre incontro spesso un gruppo di ragazzi di colore, in pausa pranzo, sorridenti e gentili che, con le cuffiette nelle orecchie, guardano sul cellulare sitcom e film dei loro paesi, nella loro lingua – racconta Luca Franco Ferrari, che ha documentato e condiviso sui social l’accaduto – oggi (ieri), su tutte le sfere di metallo e sul gradino di un negozio chiuso da anni, è stata spalmata sistematicamente della cacca, penso proprio non di origine animale, perché quei ragazzi non potessero più sedersi e stazionare nemmeno per quella mezz’oretta”.

Oggi la situazione non è significativamente diversa: qualche sfera è stata pulita, ma alcuni escrementi ci sono ancora. Che sia l’opera di una mano solitaria poco importa: a prescindere dal significato e dal ‘destinatario del messaggio’ il dato è che la realtà sociale della nostra città oggi abbia perso strumenti di dialettica, anche conflittuale, acquisendo livelli e strumenti di sopraffazione (in questo caso di livello infimo) sicuramente non edificanti.

Forse nell’ampio uso del concetto della giustizia fai da te qualcosa è andato storto: “Mi vergogno di poter essere anche minimamente assimilato all’individuo autore di tale stupida ma gravissima azione – ha scritto Luca Franco Ferrari – Nella piazza c’erano solo due ragazzi di quel gruppetto, appoggiati al muro. Ho chiesto loro scusa”.

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