Genova. “In uno dei progetti fatti nelle scuole elementari abbiamo chiesto a una classe di disegnare l’insegnante e il pilota tutti, anche le bambine, disegnano il pilota uomo e l’insegnante donna, se poi facciamo entra un pilota donna è un insegnante uomo abbiamo contrastato uno stereotipo di genere”.
L’esempio, portato dall’assessore alla’istruzione, Ilaria Cavo, spiega bene gli obiettivi della nuova Carta dei diritti della bambina promossa da Fidapa e sottoscritta dalla Regione Liguria.
Il documento, siglato dalla vicepresidente Sonia Viale, dall’assessore Ilaria Cavo e dalla presidente del Distretto Nord Ovest di Fidapa Bpw Italia, Grazia Mura, si aggiunge a un argomento di giunta che sottolinea l’importanza della Carta in quanto “sancisce principi morali e civili per promuovere la parità fra i sessi, per una valorizzazione delle differenze tra bambini e bambine e il superamento degli stereotipi che possono limitare la libertà di pensiero e di azione delle bambine in età adulta”.
Tra i diritti fondamentali, ricorda Viale, esponente della Lega, “c’è quello all’identità e al nome: avere il volto coperto significa che sei annullato, non hai un nome e un volto. Far passare anche questo concetto, che il volto deve essere libero, significa riconoscere i diritti, che purtroppo in tanti paesi del mondo sono negati”.
La consigliera regionale Lilli Lauro, promotrice dell’iniziativa ricorda che “la Carta che può sembrare affermare banalità ma, che, in realtà, richiama il fondamento della nostra società. Sottolineare i diritti è molto importante perché si fa luce anche sui doveri”.
Il documento di nove articoli ed elenca i diritti della bambina ad essere protetta e tutelata da ogni forma di violenza fisica o psicologica, oltre che trattata con giustizia nella famiglia, nella scuola e nella comunità. Il documento sancisce, inoltre, il diritto all’istruzione, ad essere informata ed istruita riguardo agli aspetti della salute, inclusi quelli sessuali e riproduttivi, e a non essere strumento di pubblicità per prodotti che possano dare un’immagine lesiva della sua dignità.
“Siamo orgogliose che la Regione Liguria, sottoscrivendo il protocollo, condivida gli obiettivi che si propone la Carta dei diritti della bambina- commenta Grazia Mura- e che questa possa essere così diffusa tra le istituzioni pubbliche e private specialmente quelle che si occupano dell’educazione delle nuove generazioni”.