La visita

Conte e Toninelli in zona ponte Morandi: “Ferita ancora aperta, ma rapidità ricostruzione sarà nuovo slancio per l’Italia” fotogallery

Il ministro ha incontrato due rappresentanti degli sfollati, trovandoli "più sereni"

politici presenti alla demolizione del ponte Morandi

Genova. Sono arrivati a Genova, nella zona del Ponte Morandi, il presidente del Consiglio Giuseppe Conte e il ministro delle Infrastrutture Danilo Toninelli, i due esponenti del governoassisteranno alla prima fase di demolizione del moncone Ovest.

Il premier è stato di poche parole: “Una giornata storica, simbolica, con la demolizione del ponte inizia il rilancio e il riscatto di Genova, della Liguria e dell’Italia”. Conte oggi farà visita anche all’IIT e all’ospedale Gaslini.

Toninelli invece ha già incontrato due rappresentanti degli sfollati: “La ferita di Genova è aperta e per il sottoscritto è una fortissima emozione arrivare sempre in questa zona. Stiamo cercando di chiuderla per quanto sia possibile questa ferita. Ci dicevano che ci avremmo messo anni, che avremmo visto gli sfollati per strada, invece ho avuto grande emozione nell’incontrare Ennio e Giuseppina, due dei tanti sfollati, li ho trovati molto più sereni, hanno ricevuto i soldi e mi hanno detto che uno ha trovato la casa, la sta comprando e l’altra ha scelto la zona vicino alla figlia, lo stanno facendo grazie al governo che ha messo a disposizione i soldi, una soddisfazione umana prima che da ministro”.

Il ministro delle Infrastrutture sottolinea anche che “il lavoro ben fatto è anche grazie al contratto unico per demolizione e ricostruzione, con delle penali: le imprese si sono prese un impegno su un progetto finalmente serio che sanno di portare a compimento per quella data”. Nel contratto si parla del 15 aprile 2020.

Finalmente Genova sarà di nuovo collegata e sarà uno slancio positivo per l’Italia.

Toninelli ha ribadito che “questo ponte non lo sta pagando lo Stato. Siamo in attesa del bonifico da chi doveva gestire questa struttura e non l’ha fatto. Quei soldi, 500 milioni, torneranno allo Stato e li useremo per altre importanti opere per i cittadini”.

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