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Slow Fish torna a Genova e tu potrai ospitare a casa un pescatore norvegese

Slow Food rinnova l'invito a ospitare 100 delegati da tutto il mondo durante l'evento dal 9 al 12 maggio

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Genova. Domenico Chionetti è uno dei coordinatori della Comunità San Benedetto al Porto, che a Genova due anni fa ha aperto le porte a Lidér Gòngora Farìas ed Estéban Tapia, pescatore e cuoco arrivati a Genova dall’Ecuador. «Insieme abbiamo scoperto la loro realtà, i problemi con cui si confrontano ogni giorno, discusso della situazione politica ed economica del Paese e toccato con mano la passione con cui cercano di difendere il loro territorio» racconta Domenico. «Un’esperienza entusiasmante dal punto di vista umano e culturale, che consigliamo davvero a tutti».

Molte e positive le testimonianze di chi, ormai da anni, aspetta che Slow Fish torni a Genova per ospitare i delegati della rete di pescatori, cuochi, ricercatori e attivisti in arrivo dai cinque continenti per animare la manifestazione di Slow Food e Regione Liguria. Amicizie che si rinsaldano, contatti che si ritrovano e nuove mani che si stringono. Si tratta di soggetti legati al mondo della piccola pesca artigianale e sostenibile, che quest’anno arriveranno a Genova da Marocco, Turchia, Giappone, Spagna, Colombia, Francia, Tunisia (e altri Paesi) per condividere il loro bagaglio di esperienze.

«Nel 2017 abbiamo avuto la fortuna di ospitare due pescatori finlandesi con cui è nato uno splendido legame» racconta Chiara Meta, che da anni accoglie con entusiasmo i delegati internazionali. «Quest’estate ci siamo rivisti e siamo sempre in contatto. Questi incontri portano una ventata di aria fresca, ricaricano le batterie e sono un modo unico per conoscere mondi diversi pur restando a casa propria: è un’esperienza davvero alla portata di ogni famiglia. C’è così tanto da imparare da queste persone che vivono in modo così diverso dal nostro», aggiunge. «E poi sono sempre così disponibili, aperti e curiosi di conoscere la cultura italiana. Insomma, un’esperienza che non voglio perdere!».

«Anche quest’anno, in vista di Slow Fish, chiediamo ai genovesi di rinnovare la loro generosità e lo spirito di accoglienza che li contraddistingue, manifestando l’interesse ad aprire le porte di casa loro», racconta Marco Mattis, referente del progetto ospitalità di Slow Food. «Vi assicuriamo che saranno momenti indimenticabili!». Tra i molti delegati che saranno a Genova, Fatima Atnane e Latifah Dibe, originarie di Aglou, un piccolo villaggio di mare nel sud-est del Marocco. Qui, insieme a una ventina di pescatori artigianali e nove cuochi, hanno deciso di mobilitarsi per far conoscere la ricchezza di questi mari e sensibilizzare sull’importanza delle pratiche di pesca tradizionali, rispettose del mare e del lavoro delle comunità locali. Dal 2012 questi protagonisti del mare hanno unito le forze per creare un’associazione e organizzare un festival dei molluschi e della pesca artigianale, occasione annuale per unire buona cucina, convivialità e momenti di approfondimento sui problemi del mare e della pesca sconsiderata.

Per ospitare un delegato è sufficiente compilare un e dare la propria disponibilità. Per maggiori informazioni scrivere a ospitalita@slowfood.it o telefonare al 342 1608043.

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