Cultura

Palazzo Ducale svela i suoi segreti, presto accessibili al pubblico i teatrini nascosti

In primavera - annuncia la neodirettrice Bertolucci - una grande mostra dedicata a De Chirico

Genova. Chiunque sia salito sulle terrazze di Palazzo Ducale non può non aver notato un semiarco addossato alla facciata principale. È questo uno dei segreti del palazzo che presto sarà aperto al pubblico e che vi sveliamo in anteprima. Da una piccola porta, infatti, si ha accesso ai teatrini di Palazzo ducale, una struttura che sarà presto valorizzata è aperta al pubblico. A spiegarlo Serena Bertolucci, direttrice di Palazzo Ducale che, nel corso della prima conferenza stampa da quando si è insediata nel suo nuovo incarico, ha raccontato quelli che sono i progetti futuri della struttura

Da un lato quelli di valorizzazione degli spazi – come i teatrini, appunto – ma anche la torre grimaldina che domina la città. “Palazzo Ducale si dota di nuovi spazi – dice Bertolucci – grazie ai fondi di Regione Liguria, i teatrini saranno una sala dove poter fare circa 600 attività all’anno. Hanno una capienza sulle 120 persone e ci si può fare ottima musica, ma anche conferenze e performance dedicate ai più giovani. Noi vogliamo far vedere che Palazzo Ducale non è solo un contenitore, ma è un luogo”.

“Nelle guide – prosegue la direttrice – spesso è indicato come palazzo da visitare ma spesso le persone che arrivano non trovano indicazioni adeguate quindi faremo una campagna continua di valorizzazione dei singoli luoghi”.  La conferenza stampa è stata comunque anche l’occasione per presentare le nuove attività di Palazzo ducale.

“Comincia la grande primavera di Palazzo Ducale – spiega Bertolucci – con una grandissima mostra dedicata a De Chirico. Abbiamo la collaborazione di grandi musei nazionali che hanno scelto questa mostra per dimostrare la loro attenzione alla città, oltre 100 capolavori e una stanza dedicata interamente a Genova con testimonianze e dipinti mai visti. E poi, il 3 giugno, aprirà una nuova mostra dedicata a Luzzati, in attesa del museo”.

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