Tutela

Nuova Carta dei Diritti della Bambina, anche Comune di Genova aderisce

La carta è stata presentata ed approvata nel 1997 a Reykjavik, dopo la Convenzione ONU del 1989 sui diritti dell'infanzia e successivamente al vertice ONU di Pechino del 1995

Sedi istituzionali e palazzi del governo
Foto d'archivio

Genova. La Giunta ha approvato oggi, su proposta dell’assessore al Personale e alle Pari Opportunità e Diritti Arianna Viscogliosi, l’adesione del Comune di Genova alla Nuova Carta dei Diritti della Bambina, che afferma e tutela i diritti delle donne fin dalla nascita.

La carta è stata presentata ed approvata nel 1997 a Reykjavik, dopo la Convenzione ONU del 1989 sui diritti dell’infanzia e successivamente al vertice ONU di Pechino del 1995, durante il quale venne denunciata la drammatica situazione delle bambine e adolescenti nel mondo.

“Il Comune di Genova aderisce e sostiene la Nuova Carta dei Diritti della Bambina – sottolinea l’assessore Viscogliosi – perché possa diventare un ulteriore strumento per tutelare le bambine da ogni forma di violenza fisica o psicologica, dallo sfruttamento e dagli abusi sessuali dei quali, pur trovandosi in un paese dell’ Europa, sono spesso vittime, sottoposte a pratiche culturali non ammissibili in uno stato di diritto: basti pensare al fenomeno delle spose bambine oppure alla pratica dell’infibulazione, situazioni che ne compromettono per sempre l’equilibrio psicofisico”.

L’iniziativa parte dalla proposta dell’associazione F.I.D.A.P.A. BPW ITALY (Federazione Italiana Donne Arti Professioni Affari); le presidentesse delle due sezioni di Genova, Adelina Vassallo e Flavia Giulietti, esprimono così la loro soddisfazione: “Siamo orgogliose che il Comune della nostra città abbia deciso di sottoscrivere un protocollo di intesa per l’applicazione della ‘Carta dei Diritti della Bambina’, a tutela e garanzia dell’infanzia e adolescenza”.

L’adesione alla Carta comporterà una sua pubblicizzazione e diffusione presso i Servizi educativi e integrativi della prima infanzia, nelle scuole di ogni ordine e grado, nelle pediatrie di comunità, nei reparti di ostetricia e preparazione al parto, nei reparti di neonatologia e pediatria ospedaliera, tra le associazioni di varia natura e le giovani generazioni.

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