Genova. La nona edizione del concorso del Fai si chiude con numeri record: oltre due milioni di voto, per una copertura nazionale che ha superato l’80% dei comuni. Genova e la Liguria, però, sono ben lontane dalla vetta, con un modesto 37° piazzamento per il luogo “dei nostri”, più votato: Villa Durazzo Pallavicino a Pegli.
La speciale classifica dei luoghi da non dimenticare, organizzata dal Fondo Ambiente Italiano, viene stilata sulla base di votazioni dei singoli cittadini e punta a valorizzare quei “posti” monumentali o per storia o per bellezza e unicità naturale. Un campionato che negli anni ha sempre più coinvolto località e persone, arrivando oggi alla cifra record da sei zero.
Valorizzare e preservare: l’intento è quello di rendere note le condizioni di tali luoghi, e, grazie anche al supporto di Banca Intesa, costruire dei progetti di recupero e conservazione. Oltre che essere un ottimo volano turistico culturale, vista la diffusione e ribalta internazionale che ha acquisito negli anni
La nostra Villa Durazzo Pallavicini, che ha preso poco più di 10 mila voti, è il tesoro meglio piazzato, seguita dall’Oratorio della Santissima Trinità di Conio, Imperia, con 9900 voti e da Villa Grock di Imperia, 7 mila voti. Il secondo dei genovesi è la Chiesa di San Martino di Liciorno, a Borzonasca, con 4200 voti.
Ora, l’assenza dei posti alti in classifica per Genova e la Liguria sicuramente non è dovuto al fatto che i nostri “luoghi del cuore” godano di ottima salute e non siano a rischio. Pensarlo sarebbe ingenuo: basta fare due passi nei nostri parchi, presso i forti, nelle chiede e santuari dell’entroterra, per capire che il nostro patrimonio è assolutamente in pericolo, tra incuria e disinteresse.
Ma allora perchè dal dodicesimo posto del 2016, con la Chiesa di San Michele Arcangelo di Pegazzano, La Spezia, siamo passati alla 37 piazza con poco più di 10 mila preferenze? Difficile dare una risposta, anche perchè il 2018 per “niatri” è stato un anno particolare. Ma che fine ha fatto il tanto esaltato orgoglio per la nostra terra? Quali sono i veri risultati del marketing territoriale su cui stiamo investendo? A parte pesto, porto e bandiera di San Giorgio, cosa sappiamo di noi? Domande lecite, si attendono risposte cortesi.
Per la cronaca, a dominare l’edizione di quest’anno, classificandosi al primo posto, Monte Pisano (Pisa) con 144 mila voti, seguito dal Fiume Oreto di Palermo, con 83 mila voti, e l’antico stabilimento Termale di Porretta Terme, a Bologna, con 75 mila voti. Insomma, non solo non sappiamo curarli i nostri tesori, ma non li vediamo neanche.