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Genova diventa la capitale italiana della sicurezza. In Valpolcevera arriva Start 4.0

Il centro, che avrà una dotazione di circa 10 milioni di euro vedrà come temi centrali la Cybersecurity per il sistema industriale, la sicurezza applicata al trasporto merci e alle infrastrutture e la safety,

Foto d'archivio

Genova. Genova diventa la capitale italiana della sicurezza grazie alla creazione, in una villa alle spalle di Ponte Morandi, di Start 4.0, Centro di Competenza per la Sicurezza e l’Ottimizzazione delle Infrastrutture Strategiche, uno degli 8 centri ad alta specializzazione su tematiche Industria 4.0, istituiti dal Ministero dello Sviluppo Economico.

Il centro, che avrà una dotazione di circa 10 milioni di euro, metà dei quali in arrivò dal Mise, vedrà come temi centrali la Cybersecurity per il sistema industriale, la sicurezza applicata al trasporto merci e alle infrastrutture e la safety, relativa alla movimentazione delle persone. Un centro che, viste le peculiarità della Liguria porrà grande attenzione per quella che si può ben considerare l’infrastruttura più importante, ovvero il sistema portuale.

“Il progetto iniziale sarà proprio quello di creare un digital twin del porto – spiega Paola Girdinio, Presidente di Start 4.0 – con intelligenza artificiale e realtà aumentata, proprio per gestire le tematiche della sicurezza, a tutto tondo”. Per portare avanti la mission del centro, quindi, saranno utilizzate piattaforme, messe a disposizione dai partner, come il lighthouse plant, di Ansaldo o il simulatore di manovra delle navi, di Cetena, che permetteranno alle imprese che stanno attivando processi di digitalizzazione di fare attività di training e di ricerca.

“Decliniamo il concetto di sicurezza su 5 domini operativi – spiega Roberto Marcialis, Responsabile esecutivo di Start 4.0 – che sono energia, trasporti, viabilità, porto e sistema produttivo. La sede sarà in un luogo simbolico della città, vicino a Ponte Morandi, a significare la vicinanza a Genova ma anche la possibilità di erogare competenze anche legate a una situazione di monitoraggio sperimentale ad esempio su ponti e infrastrutture strategiche connesse alla viabilità”.

Capofila del progetto, che ha visto riunire in associazione 13 grandi imprese, 20 pmi, oltre a molti soggetti istituzionali, il Cnr, che a Genova ha uno dei suoi centri di ricerca più importanti. “Il Cnr riesce a mettere insieme le imprese con istituzioni, come Università Iit e le due Autorità portuali – ha spiegato Massimo Inguscio – grazie alla multidisciplinarietá. Noi abbiamo un istituto di matematica applicata e informatica, che è fortissimo a Genova, assieme ad altri istituti che sviluppano materiali e sensoristica, che sono gli hardware fondamentali per il controllo delle infrastrutture”.

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