Genova. “Ci sono stati momenti delicati, ma non ho mai avuto dubbi sulla riuscita dell’operazione”. Emilio Omini, presidente della Fratelli Omini, una delle aziende incaricate dalla struttura commissariale della demolizione del viadotto Polcevera, ha commentato l’atterraggio del tampone tra le pile 7 e 8 del moncone ovest del ponte. Alle 18e20 l’impalcato, dopo 10 ore di attesa e anche un po’ di apprensione, ha toccato terra.
“E’ stato un’operazione unica, molto più complessa di quella condotta sulla nave Concordia – ha sottolineato – l’impalcato ora resterà a terra a fare da contrappeso al pilone, poi – se non servirà alla magistratura – sara’ demolito” (non dovrebbe servire, ndr). Le operazioni della demolizione del moncone ovest continueranno con le stesse metodologie fin qui adottate.
Il trave Gerber del peso di 916 tonnellate è stato abbassato “con precisione chirurgica e millimetrica, lasciando 1 solo centimetro di spazio ai due lati delle travi che lo compongono”. “Un’impresa – ha aggiunto Omini – realizzata concentrandosi soprattutto nella fase di progettazione che abbiamo affrontato con attenzione fin nei più piccoli dettagli. La nostra grande soddisfazione è stata constatare che tutto è andato come previsto”.
Anche Roberto Carpaneto, ad del Rina, la società che segue il coordinamento dei lavori, è soddisfatto, ed emozionato: “Nulla era scontato e la notte scorsa tutto il team di cantiere ha lavorato per garantire il massimo del risultato. Non sono certo mancati passaggi delicati che sono stati tutti brillantemente affrontati e risolti dalla squadra. Non potrò mai dimenticare il silenzio assoluto negli attimi successivi alla fase di taglio, una prova reale al culmine della concentrazione e impegno che tutti hanno messo in campo per la riuscita di un’operazione assolutamente unica per dimensioni e complessità”.