Genova. Salone di rappresentanza strapieno a Genova per la firma del contratto di demolizione e ricostruzione di ponte Morandi. Non manca proprio nessuno se non i rappresentanti di Vernazza che come anticipato si sono sfilati dalla doppia cordata dei demolitori e dei costruttori. Per il resto, oltre alla ressa di giornalisti, presenti politici, tecnici, vertici delle istituzioni civili e militari e ‘imbucati’ vari. D’altronde, come ha esordito il sindaco, “questo è un grande giorno per Genova”.
“Vogliamo dare un segnale che in Italia le cose belle si possono fare bene al prezzo giusto e nei tempi giusti” esordisce il sindaco-commissario Marco Bucci. Renzo Piano, che supervisiona il team della struttura commissariale ha ricordato come “siamo qui in seguito a una tragedia di cui ancora non ci capacitiamo perché i ponti non possono crollare”.
Poi ha parlato del ponte che rappresenterà il futuro per Genova e non solo: “E’ un ponte durevole – ha detto – è un ponte bello ma bello nel senso in cui lo intendono i genovesi perché peri genovesi le cose devono essere belle e buone. E’ un ponte solido e semplice”.
La parola poi è passata alle aziende capofila, da un lato Omini che coordina i demolitori: “Lavoriamo a questo progetto da quattro mesi – ha detto Emilio Giuseppe Omini – Siamo arrivati qui dall’esperienza della Concordia: abbiamo le competenze e siamo pronti a rispettare i tempi stretti chiesti dal commissario. Abbiamo dovuto più volte rivedere i nostri cronoprogrammi ma il 31 marzo daremo modo ai costruttori di cominciare per tempo il lavoro lavoro e proseguire con il nostro”. Bucci ha anche definito – per la prima volta – una data di “consegna lavoro”. “A fine 2019 vogliamo vedere il ponte su, come impalcato e piloni, il 15 aprile 2020 vogliamo che sia percorribile”.
Per il patron di Salini-Impregilo, Pietro Salini: “Essere qui è importantissimo perché significa dimostrare che le opere pubbliche non sono una cosa negativa. Dobbiamo tornare a credere che possa esistere un sistema produttivo che possa realizzare le opere pubbliche facendole bene per realizzare gli obiettivi che tutti ci poniamo”.
Nel frattempo, nella giornata di oggi, è arrivata la conferma dell’uscita di Vernazza dalla cordata di aziende per la demolizione: la presa d’atto è stata sottoscritta e pubblicata sul sito del Commissario per la ricostruzione, in cui si precisa che l’azienda è ancora responsabile per quanto firmato lo scorso 15 dicembre. La decisione dell’azienda è arrivata due giorni fa: la ragione sarebbero la consistenza e le modalità di gestione delle penali. Nell’atto del commissario si precisa che le rimanenti aziende facenti parte dell’Ati per la demolizione si assumono gli oneri anche di Vernazza.
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