Protesta

Oltre 2 mila in piazza contro il decreto sicurezza: “Salvini vergogna, Genova città aperta” fotogallery

Antagonisti in piazza fanno togliere le bandiere al Pd, poi sfilano in corteo con i loro slogan contro Minniti

Genova. Si è conclusa con un sit in davanti a palazzo Tursi dopo un corteo improvvisato la manifestazione contro il decreto sicurezza organizzata da Genova che osa insieme ad altre associazioni contro il decreto sicurezza. Oltre 2mila i manifestanti: in piazza partiti, associazioni e gente comune.

“L’impianto del decreto sicurezza è completamente sbagliato – dice Stefano Gaggero, uno degli organizzatori – non esiste un’emergenza sicurezza e accogliere chi scappa dalla fame, dalla guerra e dalla povertà non è assolutamente in contrasto con il risolvere i problemi del nostro Paese. Genova è stata sempre una città aperta e ospitale. Lo stesso nostro sindaco ha una storia di emigrazione e non è accettabile che Genova possa schierarsi con i Comuni che intendono applicare questo decreto”. Dal presidio indetto in piazza De Ferrari sono in diversi a parlare, da Walter Massa dell’Arci che ricorda che “siamo in piazza anche per i tanti compagni che continuano a salvare vite umane – dice con riferimento esplicito alla situazione della Sea Watch – e dice “qui c’è la sinistra in piazza che esiste ancora”.

A seguire l’intervento di Valentina Ghio, uno dei pochi sindaci in Liguria a ribellarsi contro il decreto Salvini, e qualche esponente del Pd (che come altri partiti aveva aderito al presidio) comincia a sventolare alcune bandiere del partito provocando l’immediata contestazione di un gruppo di antagonisti che, non troppo gentilmente, fanno sì che le bandiere scompaiano tra discussioni e qualche scambio di insulti.

Visti i numeri gli organizzatori decidono di dare vita a un corteo fino a palazzo Tursi e a sfilare ancora una volta ci sono dal Pd allo spezzone radicale formato da Genova Antifascista e anarchici che sfoggiano uno striscione dal contenuto inequivocabile: “Né con il Pd né con la Lega, nel mare c’è la nostra umanità: apriamo i porti”.

presidio contro decreto sicurezza apriamo i porti piazza de ferrari

Sono proprio loro ad animare il piccolo (per il tragitto, non per i numeri) corteo con cori pro migranti e slogan contro Salvini ma anche contro Minniti, seguiti spesso da una parte dei manifestant meno radicali.

Una piazza strana insomma  quella di questo 7 gennaio – mai gli antagonisti fino ad oggi avevano calpestato neppure polemicamente lo stesso selciato del partito democratico – che denota come il tema a Genova, ‘città aperta’, sia particolarmente sentito.

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