Genova. Otto giorni dopo la scadenza stabilita dal decreto Genova, ma comunque un paio di settimane prima che il ritardo venisse giudicato preoccupante, sui conto correnti dei proprietari delle case sotto il ponte Morandi e agli inquilini sfollati non sono ancora arrivati i soldi dei “ristori” da parte di Autostrade. No worries. Dalla struttura commissariale confermano che questa mattina è stato schiacciato “invio”, sul pagamento di circa 25 milioni (130 pratiche) ma ci vorranno alcuni giorni prima che i soldi arrivino a destinazione.
I soldi, infatti, già in parte arrivati da Autostrade, dovranno transitare dalla struttura commissariale agli studi dei notai che hanno redatto gli atti relativi ai rogiti e da questi gli ultimi sui conti dei relativi proprietari.
Il lavoro burocratico e quello per sbloccare altri “mandati di pagamento”, spiegano dalla struttura commissariale, prosegue celermente e senza sosta in modo che i proprietari e gli inquilini delle abitazioni e i titolari dei terreni e delle aziende possano accedere ai loro indennizzi al più presto.
Per ora – ovvero finché sugli iban non si vedranno dei corposi segni “+” – sono pochi ad avere intenzione, forse anche per un motivo simbolico, di consegnare le chiavi di casa, e la documentazione, agli uffici della struttura al Matitone.
Tra le motivazioni però anche quella legata all’auspicio che si possa mettere in atto un quarto ingresso nelle abitazioni. “Non è ancora escluso – spiega il consigliere delegato alla Protezione civile Sergio Gambino – aspettiamo i capire se il ponte si riesce a mettere in sicurezza prima della demolizione”. Anche per questo, proprio negli ultimi giorni, sotto il moncone est di ponte Morandi si procede con l’assembramento delle torri che dovrebbero migliorarne la stabilità.