Genova. “Il Mercato di Oregina non chiuderà e, presto, potrebbero esserci anche nuovi esercenti che potrebbero rivitalizzare la struttura”. L’assessore al Comercio del Comune di Genova, Paola, Bordilli, che ieri ha fatto un sopralluogo assieme al presidente del Municidpio Carratù, rassicura cittadini e commercianti che avevano già fatto partire una raccolta di firme per chiedere di salvare la struttura che, dopo le ultime chiusure, sembrava a rischio.
A rimanere attivi nella struttura, infatti, sono rimasti solo un banco di frutta e verdura e una rivendita di alimentari. Negozi che restano, comunque, punto di riferimento per molti dei cittadini, sia per i più anziani, del quartiere, che per le mamme degli studenti della scuola elementare X Dicembre e della materna, che sono proprio davanti alla struttura di vendita.
“Questo mercato ha una priorità massima da parte del Comune – spiega Bordilli – e abbiamo avuto, tra L’altro, anche diverse richieste da pare di esercenti che hanno mostrato interesse a insediarsi in questo mercato”. Per il Comune di Genova, quindi, resta forte anche la funzione sociale di questa struttura che non è solo commerciale ma che è anche punto di riferimento per il quartiere.
“Noi sappiamo che questo mercato ha un forte ruolo per quest’area – conclude Bordilli – ma pensiamo che debba mantenere anche la sua vocazione commerciale”. Una rassicurazione necessaria anche perché tra le ipotesi c’è anche quella di una trasformazione, più legata al sociale.
Un percorso che era stato fortemente voluto dalla dalla giunta precedente che aveva dato vita a un bando per l’affidamento dei locali, rimasti per lungo tempo abbandonati, proprio sotto alla struttura. Si tratta, infatti, di alcuni negozi che, in alcuni casi, erano rimasti chiusi e in stato di abbandono per molti anni. Un percorso lungo che è comunque proseguito e in questi giorni si è concluso con le ultime assegnazioni.
“Come Municipio abbiamo pensato che qui fosse necessario riempire spazi pubblici – spiega il presidente del Municipio, Andrea Carratù – con attività che potessero dare valore aggiunto al quartiere. Adesso, quindi, si è arrivato all’assegnazione di alcuni dei locali, ancora dismessi, all’associazione Antheas, che, oltre alla Banca degli Occhi, si occuperà di servizi, destinati alle persone anziane, per il disbrigo di pratiche legate al servizio sanitario nazionale. Un’attività che darà valore aggiunto alla zona”.