Flop

De Ferrari, solo 200 persone alla manifestazione per grandi opere e sviluppo: un minuto di silenzio per il sindaco di Danzica

Gli organizzatori: "Partecipazione scarsa, ma è sbagliato parlare di fallimento

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Genova. Il momento più partecipato e stato l’applauso e il minuto di silenzio per il sindaco di Danzica, ma la manifestazione a favore di grandi opere e sviluppo organizzata da Riprendiamoci Genova, Emergente e Che l’inse è stata decisamente un flop. Vuoi per l’orario infelice (dalle 12 alle 13 di domenica) vuoi per il messaggio forse non chiarissimo, tra chi da un lato ha chiesto di non essere bollato come Sì tav mentre uno grande striscione Sì gronda, sì tav è stato collocato a un lato di piazza De Ferrari, vuoi perché forse i genovesi non amano troppo la piazza, soprattutto se dietro a questa piazza non è stato prima creato un momento ampio di confronto e dibattito.

Fatto sta che in piazza De Ferrari oggi c’erano sì o no 200 persone. C’era come annunciato il deputato e coordinatore di FI Biasotti, l’assessore Arianna Viscogliosi, c’era un po’ di gente del Pd, c’erano tre sindaci (Albenga, Vado e Serra Riccò) e un por di curiosi. Anche due delle madamine torinesi sono venute a Genova con il loro fazzoletto arancione a dare supporto, ma il risultato è stato, come hanno ammesso gli stessi organizzatori “una partecipazione scarsa, al di sotto delle aspettative”. E tuttavia Filippo Biolé, uno degli organizzatori dice al microfono: “Parlare di fallimento come molti faranno serve solo ad annientare le persone, poche, che si sono messe insieme per cercare di cambiare le cose. E comunque senza di noi questa piazza oggi sarebbe stata vuota”.

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Gli altri organizzatori hanno ribadito la piattaforma da loro proposta, dalla necessità che Genova si doti di un “piano di sviluppo strategico medio-lungo termine e partecipato grazie anche alle migliori competenze locali e internazionali” alla necessità di realizzare “le infrastrutture necessarie e sostenibili che creano lavoro e rompono l’isolamento”, alla modifica infine del sistema di finanziamento delle istituzioni locali, trattenendo una quota delle imposte generate dal porto per rilanciare lo sviluppo del territorio”.

Il presidio è durato meno del previsto, chiuso alle 12.45, con un minuto di silenzio per Paweł Adamowicz, sindaco di Danzica, ucciso il 14 gennaio. “Un baluardo – ha detto Biolé – annientato da un pazzo ispirato dalle voci d’odio che si susseguono in tutta Europa”.

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