Manovra

Comune di Genova, bilancio votato a tempo di record: Tursi ora potrà rinegoziare i mutui e recuperare 7,5 milioni

L'opposizione critica: tagli a sociale, cultura e lavori pubblici. Nervi tesi durante le dichiarazioni di voto, tra attacchi al sindaco e microfoni spaccati

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Genova. E’ stato approvato con 24 i voti a favore della maggioranza (Lega, Forza Italia, Fratelli D’Italia, Noi con L’Italia e Vince Genova), e 12 contrari dell’opposizione (Pd, Chiamami Genova, M5S e Lista Crivello) il bilancio previsionale del Comune di Genova. La seduta a palazzo Tursi era in procedura d’urgenza e con l’obbiettivo di chiudere in fretta in modo da permettere all’amministrazione di avere tutta la documentazione utile per chiedere la rinegoziazione di alcuni mutui sottoscritti con Banca Intesa San Paolo.

“I termini per poterlo fare – ha spiegato l’assessore al Bilancio del Comune di Genova Paolo Piciocchi – scadevano il 26, se non avessimo approvato il bilancio per tempo avremmo perso la possibilità di recuperare circa 7,5 milioni di euro”. La richiesta di intervento sulle posizioni debitorie fino al 2021 è stata motivata dal Comune con l’esigenza di liberare risorse per fronteggiare l’emergenza seguita al crollo di ponte Morandi. Questa operazione, però, in una partita di giro con la partecipata Amiu aiuta Tursi anche nel non aumentare la tassa sui rifiuti.

Il volume complessivo del bilancio di parte corrente ammonta a 782.654.000 euro. Sul piano del conto capitale, sono programmati per il 2019 circa 204 milioni di investimenti, in cui rientrano anche i fondi del Decreto Genova. 28 milioni sono previsti per l’annualità 2019 per il piano triennale. “Bisognerà fare degli aggiustamenti ma per ora portiamo a casa il risultato, non scontato vista anche la situazione critica dopo il crollo di ponte Morandi”, afferma Piciocchi.

Critiche dall’opposizione al bilancio approvato. Il PD ha sottolineato “La mancanza di una strategia per garantire lo sviluppo – ha dichiarato la capogruppo Cristina Lodi – e tagli pesanti per lavori pubblici, sociale e cultura”. Secondo la lista Crivello, la manovra “Conferma la visione monocentrica della giunta Bucci – afferma il capogruppo Gianni Crivello – che vuole indebolire il ruolo dei municipi nell’amministrazione della città”. Stefano Giordano, consigliere M5S, ha criticato il documento unico di programmazione “a partire dal fatto che non è di facile lettura e comprensione per il cittadino” e avanzato dubbi sulla stessa rinegoziazione dei mutui: secondo i pentastellati peseranno negativamente in futuro sui conti dell’ente. Paolo Putti (Chiamami Genova) ha definito l’azione della giunta “efficiente ma imperativa e che allontana le persone, e non abbastanza attenta alle esigenze di una città divisa”.

Nel corso dell’intervento di questi due consiglieri la tensione si è alzata: Giordano infuriato perché il sindaco Marco Bucci stava mangiando mentre lui parlava di morti sul lavoro ha detto: “So che i morti sul lavoro la fanno ridere” suscitando l’ira di Bucci e di altri consiglieri. Putti, non essendogli concesso di sforare qualche secondo nei tempi con la sua dichiarazione di voto, in un gesto di stizza ha spaccato, e poi aggiustato, il microfono.

“Questo bilancio per chi è capace di confrontarlo con il preventivo dell’anno scorso presenta miglioramenti su tutte le linee, – ha detto il sindaco Marco Bucci – chi dice che gli investimenti sono inferiori ha preso un granchio”. Bucci ha rivendicato lo stato di salute delle partecipate e assicurato che il prossimo bilancio “sarà migliorato, perché siamo in crescita”.

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