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Allarme bomba rientrato a Palazzo Tursi, la telefonata anonima: “Siamo delle Brigate rosse” fotogallery

L'allarme è scattato intorno alle 10.40 di questa mattina. "Liberate Battisti" ha detto chi ha fatto la telefonata

Genova. Una telefonata anonima ha fatto scattare l’allarme bomba a Palazzo Tursi intorno alle 10.40 di questa mattina.

Dopo circa due ore di ricerche e sopralluoghi da parte dei carabinieri (e il loro gruppo di intervento speciale con l’aiuto dei cani anti-esplosivo), della digos e dei vigili del fuoco, l’allarme è rientrato.

Per precauzione le persone all’interno della sede comunale sono state evacuate uscendo sia dall’edificio sia lato via Garibaldi, sia lato spianata Castelletto. Evacuato anche palazzo Albini.

Secondo quanto appreso nella telefonata che annunciava la presenza di un ordigno nel palazzo del Comune chi ha chiamato si è qualificato come “Brigate rosse” e ha detto che la bomba sarebbe esplosa alle 11 in punto. “Liberate Battisti” ha aggiunto e chiuso la telefonata.

Nonostante gli investigatori pensino a uno scherzo di pessimo gusto, a pochi giorni dalle commemorazioni per l’omicidio di Guido Rossa, i controlli proseguono serrati.

Il sindaco è rimasto all’interno dell’edificio insieme all’assessore ai Lavori Pubblici Paolo Fanghella, che ha dichiarato: “Avevamo delle cose da concludere con la consapevolezza che il personale fosse uscito e in sicurezza. Spero siano dei mitomani, è preoccupante che ci sia questa recrudescenza di allarmi bomba, vuol dire che qualcuno ci pensa, ricordo quando ci siamo insediati che ne chiamavano uno alla settimana. C’è qualcosa che bolle in pentola e non va sottovalutato. Abbiamo la fortuna di avere i carabinieri che sono un’arma di elite che ci aiuta e quindi siamo tranquilli, ma bisogna mantenere alto l’allarme perché non è escluso che qualcosa vada a buon fune purtroppo”.

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