Dalle 9.30

Ponte Morandi, gli abitanti ai confini della zona rossa scendono in piazza, oggi corteo in centro

Chiedono indennizzi ma anche garanzie dal rischio amianto e partecipazione alla riprogettazione dei quartieri

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Genova. Un presidio davanti a palazzo Tursi a partire dalle 9.30 che quasi certamente – se ci saranno i numeri – si trasformerà in corteo per arrivare prima davanti alla sede della Regione in piazza De Ferrari a poi in Prefettura dove è stato già chiesto un incontro con il prefetto Fiamma Spena.

E’ il programma della manifestazione organizzata per venerdì 11 gennaio, dal comitato abitanti ai confini della zona rossa, che riunisce le 300 famiglie di via Capello, via Fillak e via Campi e via Porro escluse al momento da ogni risarcimento ma che saranno costretti a vivere per almeno un anno tra polveri e cantieri. Tra i principali timori degli abitanti quello della possibile presenza di amianto, non tanto nei monconi che verranno abbattuti ma nei vari edifici e manufatti che faranno la stessa fine. Negli scorsi giorni nelle vie adiacenti a quelle interessate dai lavori su ciò che resta del ponte sono apparsi diversi striscioni che domani saranno portati in corteo e altri sono in preparazione sotto il tendone di via Capello dove gli abitanti si riuniranno ancora questa sera per fare un ultimo punto in vista della manifestazione e organizzare il servizio d’ordine.

I promotori stimano una partecipazione di 500-600 persone e hanno anche organizzato un servizio pullman per le persone anziane con partenza alle 8.30 da via capello (tendone) per gli anziani o quelli con difficoltà motorie. La manifestazione sarà aperta dalle donne del quartiere.

Oltre agli indennizzi e a maggiori garanzie rispetto alla sicurezza dei lavori gli abitanti chiedono anche a essere coinvolti nel percorso che definirà il futuro dei quartieri sotto e attorno al nuovo viadotto. Alla manifestazione hanno dato la loro adesione fra gli altri Cgil, Cisl e Uil, le associazioni liguri dei consumatori, il Pd genovese e il M5S di Genova e diverse associazioni e comitati di Certosa e del Campasso oltre al comitato degli sfollati.

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