Genova. C’era anche un punto vendita di Genova, i cui proprietari non erano consapevoli della truffa, tra i 21 negozi e centri di imballaggio perquisiti dai carabinieri del NAS, che hanno scoperto un capannone, vicino ad Asti, privo di autorizzazioni, dove erano stoccate 300 mila uova, del valore di circa 100 mila euro, in condizioni igieniche critiche e con codice identificativo falso o assente.
I carabinieri, quindi, dopo un’indagine durata oltre un mese, in collaborazionet con i colleghi dei Nas di Torino e Genova e i veterinari Asl di Asti, hanno posto sotto sequestro le oltre 300 mila uova che erano nel deposito abusivo e hanno tolto immediatamente dal commercio quelle che erano già state consegnate nei diversi punti vendita.
In pratica i militari del nucleo anti sofisticazioni hanno scoperto che in questo centro di imballaggio non autorizzato le uova dopo essere state stoccate, venivano etichettate con indicazioni false e, in alcuni casi, anche con marchi di altre ditte, che rendevano impossibile la tracciatura. Sotto accusa la titolare del deposito, un’imprenditrice astigiana quarantenne, che è indagata dalla pm della procura di Asti, Francesca Dentis, per frode in commercio e vendita di prodotti con segni mendaci.