Le indagini

Svastiche sui murales di ‘Spagna’ e Don Gallo, gli autori forse arrivati da fuori Genova

Imbrattati nella notte del 28 novembre, sono stati ripuliti in poche ore dagli antifascisti. Gli autori ripresi dalle telecamere del Matitone

Genova. Potrebbero essere arrivati da fuori Genova gli autori delle svastiche che nella notte del 28 novembre hanno imbrattato il murales dedicato a ‘Spagna’ in via Milano e quello con il volto di don Gallo davanti al circolo Arci Trenta giugno in salita degli Angeli.

I murales sono stati ripuliti nel giro di poche ore dagli antifascisti insieme ad alcuni residenti ma il gesto provocatorio di imbrattare i simboli delle sinistra ha destato non solo sdegno tra gli antifascisti ma anche una certa preoccupazione in ambienti investigativi per possibili ripercussioni e ‘vendette’.

Se nell’immediato qualcuno può aver pensato che le svastiche potessero essere una risposta agli imbrattamenti delle sedi dei movimenti di estrema destra Casapound o Lealtà Azione da parte degli antifascisti, la scelta della svastica farebbe propendere per gruppi più estremi, così come la scritta C-18 sul murales di Don Gallo che rimanda al movimento neonazista britannico Combat 18 affiliato al gruppo estremista Blood & Honour. Su un lato dell’ingresso del circolo 30 giugno sono state disegnate anche due croci celtiche e alcuni pasticciati simboli runici.

Non solo, in ambienti investigativi fanno notare come la scelta di imbrattare murales dedicati a defunti non rientri almeno in teoria nel codice etico dei due principali movimenti di estrema destra che hanno inaugurato lo scorso anno le loro sedi genovesi. Fra l’altro è piuttosto noto come il circolo Arci 30 giugno non ospiti più da tempo gli incontri dell’assemblea antifascista, e questo deporrebbe a favore dell’ipotesi che si volesse compiere uno sfregio ‘simbolico’ tout court su un simbolo dell’intera sinistra genovese più che rispondere agli imbrattamenti di una sede.

Le indagini sono affidate alla sezione investigativa della Digos di Genova. Secondo quanto appreso le immagini delle telecamere del Matitone (che si trova sopra il murales dedicato al tifoso genoano ucciso dagli ultras milanisti) ritrarrebbero alcuni soggetti con bomber neri, cappuccio calato sulla testa e pantaloni militari. Quello che non è chiaro al momento è se si tratti di una scelta decisa da qualche movimento estremista che non ha alcun legame con la città ma ha voluto dare un segnale oppure se siano stati chiamati apposta da qualcuno, magari da qualche gruppuscolo. Nessuna rivendicazione del gesto è comparsa sui social.

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