Genova. Domani le acque del porto di Genova saranno sotto analisi. Entra, infatti, nel vivo SPlasH! – acronimo di Stop alle Plastiche in H2O! – il progetto di due annicoordinato dall’Università degli studi di Genova con due partner, lo European Research Institute (E.R.I) e l’Université de Toulon che si propone di studiare la presenza, l’incidenza e la capacità di movimento di micro e nanoplastiche nelle acque portuali e, di conseguenza, marine.
Giovedì 13 dicembre, per gran parte della giornata, i ricercatori di SPlasH! scenderanno in mare nel bacino portuale per effettuare i primi campionamenti di plastiche che, successivamente, saranno analizzati. Per la prima volta, i ricercatori coinvolti nel progetto raccoglieranno dati sulla presenza di microplastiche non soltanto in superficie, ma campionando particelle dell’intera colonna d’acqua, dei sedimenti di fondo e nel comparto biotico.
Quello di domani sarà il primo dei sei campionamenti previsti dal progetto SPlasH!. Nel 2019, prelievi analoghi saranno effettuati anche nei porti di Tolone e Olbia. I dati raccolti saranno la base di partenza per la fase di studio, che vuole mettere in rilievo alcuni temi finora inesplorati: comprendere la dinamica delle microplastiche,studiare l’afflusso e l’incidenza quantitativa delle varie sorgenti di microplastiche dalla terra ferma al mare e la distribuzione alle varie profondità in zone densamente antropizzate.
Per le istituzioni, sarà un’occasione per conoscere la portata del fenomeno e mettere a punto linee guida trasfrontaliere per gestirlo e provare a proteggere la flora e la fauna marina che rischiano di essere danneggiate.
L’altra finalità di SPlasH! è coinvolgere le scuole e la cittadinanza, attraverso una serie di iniziative gratuite che aiutino a conoscere meglio il mare e le inside a cui lo sottoponiamo. Le attività avranno inizio da febbraio 2019. Sono già un migliaio gli studenti coinvolti.