Genova. Festa per gli stabilimenti balneari italiani, che da diversi mesi sono in pressing sul governo per “fermare la Bolkestein”, la direttiva europea che prevede lo stop delle automatismo di rinnovo delle concessioni demaniali.
Dopo diversi rinvii, e leggi regionali impugnate, potrebbe arrivare quindi una “messa in sicurezza” del settore, grazie ad una dilazione dell’entrata in vigore di 15 anni, inserita nella manovra economica in discussione in queste ore in parlamento. La direttiva europea è del 2006, e di anni ne sono già passati dodici, e per questo l’Italia ha già ricevuto procedure di infrazione.
Ad annunciare il “successo” alcuni parlamentari liguri della Lega, il partito che con maggior vigore da sempre si è frapposto alla normativa, che sottolineano come il governo “abbia messo al sicuro oltre 30 mila aziende italiane – scrivono la senatrice Stefania Pucciarelli e il deputato Lorenzo Viviani in un comunicato congiunto – Oggi il governo legastellato ha dimostrato ancora una volta di stare dalla parte del popolo e saper difendere l’interesse nazionale dagli assalti della burocrazia europea”.
“Bene il Governo su proroga direttiva Bolkestein per i balneari. La Liguria aveva già deliberato anni fa, ma la Legge era stata impugnata dal Governo della sinistra. Ora occorre superare la direttiva europea e ridare fiducia e futuro agli operatori italiani. La Liguria ha fatto scuola e finalmente qualcuno ha ascoltato il grido di dolore di un intero settore”. E’ il commento del Presidente di Regione Liguria Giovanni Toti alla notizia della proroga della direttiva Bolkestein approvata oggi in Senato.
Festeggiano meno le casse dello Stato: secondo Legambiente, su dati ministeriali, lo stato italiano incassa ogni anno dalle concessioni balneari 11o milioni di euro, contro un giro d’affari che arriva a sfiorare i 15 miliardi di euro. Ogni metro di costa produce 6 mila euro all’anno – secondo i calcoli di Legambiente – mentre ogni stabilimento restituisce in concessioni 4 mila euro. Non tutti dovrebbero festeggiare, oggi.