Genova. Sono passati da 63 a 100 i Comuni liguri “ricicloni”, così definiti dal dossier pubblicato ogni anno da Legambiente e presentato oggi a palazzo Tursi in occasione dell’Ecoforum Rifiuti 2018, ovvero quelli che superano il 65% di raccolta differenziata, e sono quasi tutti savonesi i primi 10 comuni “rifiuti free” con una percentuale oltre l’80%. Al primo posto assoluto Rialto (Savona), 562 abitanti, che ha raggiunto l’88,3% di differenziato. Bene anche Follo, in Val di Vara (La Spezia), con l’83,7% nel corso del 2017 e addirittura del 90,1% nel dicembre dello stesso anno. In provincia di Genova, al primo posto, Leivi (81,7%) differenziata mentre il capoluogo ligure si ferma al 34,2%.
“La Liguria migliora ma c’è ancora molto da lavorare – dice Santo Grammatico, presidente di Legambiente Liguria – su quei 64 Comuni ancora al di sotto di un valore che doveva essere raggiunto 10 anni fa”. L’associazione ambientalista suggerisce alle pubbliche amministrazioni tre azioni: “Intanto attuare strategie di raccolta porta a porta – dice Grammatico – poi adottare un sistema di tariffazione puntuale basato sulle reali abitudini dei cittadini e infine la realizzazione di impianti per il trattamento dei rifiuti e per dare nuova vita post consumo ai materiali, cosa che può creare un mercato potenzialmente ricco e nuovi posti di lavoro”.
Positivo il bilancio della Regione Liguria: “Da quando abbiamo varato la nostra legge sui rifiuti che sanziona chi non raggiunge certi livelli ma premia anche chi lo fa – dice l’assessore all’Ambiente Giacomo Giampedrone – siamo aumentati di 5 punti in media all’anno, nel 2018 andremo oltre il 50% di differenziata ed è uno dei primi passi per arrivare all’autosostentamento regionale, per cui ci vuole un buon livello di differenziata e la presenza di impianti, sulla realizzazione dei biodigestori serve un cambio di passo”.
E Giampedrone annuncia: “1,3 milioni di euro in arrivo per il Comune di Genova per migliorare i livelli di raccolta differenziata, fermi per il 2017 al 34,2%”. E’ quanto stanziato dalla Regione Liguria con una delibera che sarà presentata in giunta la prossima settimana.
“La differenziata a Genova non decolla per le difficoltà croniche – afferma Giampedrone – e per quelle legate al crollo di ponte Morandi, con la distruzione di capannoni, impianti e problemi logistici”. Le risorse derivano dalla legge regionale 20/2015 che da un lato incentiva la raccolta dei rifiuti e dall’altra sanziona i Comuni che non rispettano gli obbiettivi minimi (65% di differenziata, con riciclaggio dei materiali al 45%, al 40% per Genova). Per i mancati obbiettivi raggiunti nel 2016 proprio il Comune di Genova aveva dovuto pagare una sanzione di 432 mila euro.