Resistenza

Portofino, la commemorazione dell’Eccidio dell’Olivetta, strage nazifascista. “Vietato dimenticare”

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“Sull’eccidio dell’Olivetta non può e non deve calare l’oblio – Giorgio D’Alia, vice sindaco del comune di Portofino inizia così il proprio discorso – perché significherebbe minacciare la trasmissione di esperienza e consapevolezza tra le generazioni, il cumulo di dolore innocente dei giovani trucidati barbaramente non può essere considerato lontano da noi. Mai”.

La commemorazione ha inizio all’interno della navata di Divo Martino in cui Don Giosso celebra la Messa solenne davanti ai parenti delle vittime, alle istituzioni, alle autorità, ai giornalisti; con loro le delegazioni dell’Anpi, dell’Istituto della Resistenza di autorità civili e militari.

Il corteo dei gonfaloni – della Regione Liguria insieme a quello della Città Metropolitana di Genova con tutti i comuni partecipanti e i labari e le bandiere delle sezioni Anpi, la Filarmonica Colombo di Santa Margherita Ligure – si è diretto prima in piazza per poi procedere verso l’imbarcadero dove il battello ha portato i presenti alla spiaggia in cui l’eccidio venne consumato.

È il Sindaco Matteo Viacava, ancora una volta in prima fila, a montare sul gozzo e trasportare, per poi fissare, la corona sulla stele che porta con sé i ventidue nomi dei giovani trucidati.

Dopo la consueta deposizione delle corone per tutta piazzetta è stato il vice sindaco D’Alia, visibilmente emozionato, a salutare i presenti per poi lasciare le parole del ricordo all’assessore del Comune di Genova – Genoa Municipality Arianna Viscogliosi. Quindi l’orazione commemorativa; è stato Giacomo Ronzitti, presidente Istituto Ligure della resistenza e dell’Età contemporanea “Raimondo Ricci” a portare la testimonianza in cui il messaggio cardine è “vietato dimenticare”.

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