Genova. “Il sistema ha tenuto ma il crollo del ponte ha portato a un rallentamento nel trend di crescita”, questo il commento di palazzo San Giorgio ai dati relativi ai volumi di traffico nel porto calcolati durante i primi due mesi interi seguiti al disastro del 14 agosto. Un calo moderato, ma costante, nei container e numeri complessivi altalenanti, con una crescita a settembre e una contrazione a ottobre.
I dati sono stati diffusi dall’ufficio statistiche dell’Autorità di Sistema Portuale e certificano un’effettiva riduzione delle movimentazioni, concentrata maggiormente nel mese di ottobre e sul segmento dei container, almeno in parte compensata dal buon andamento di altre tipologie di merce. A settembre 2018, il porto di Genova ha movimentato 4,52 milioni di tonnellate di merce, il 3,4% in più rispetto ai 4,37 milioni di settembre 2017, mentre il traffico contenitori nello stesso intervallo è sceso del 3,4% passando da 219.906 a 212.326 teus e quello di rotabili è calato dell’1,6% (da 398.818 a 392.382 metri lineari).
A soffrire di più, tra i terminal, lo Spinelli (-9% a settembre, -0,2 a ottobre) mentre sono aumentati Voltri (solo a settembre), Sech (a ottobre) e Messina. Infine, il traffico dei passeggeri (traghetti e crociere) è cresciuto dell’8% a settembre 2018 e calato del 4,7% a ottobre.
“Nel complesso – evidenzia Palazzo San Giorgio – la tenuta del sistema, pur in seguito agli eventi calamitosi rappresentati dal crollo del ponte e successivamente dal pesante fortunale che si è abbattuto sulla costa ligure (determinando significativi danni alle infrastrutture portuali), evidenzia la forza commerciale degli scali e gli effetti positivi degli interventi emergenziali che sono stati adottati da subito per fare fronte alla crisi”.
L’obiettivo del breve-medio termine resta però quello di “sostenere l’economia portuale con le misure del ‘decreto Genova’ e di intervenire sulle infrastrutture per garantire l’avvio di quelle opere essenziali per migliorare la logistica portuale e cittadina”.