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Ponte Morandi: ecco il progetto che integra demolizione e costruzione per ridurre i disagi della popolazione

A proporlo la cordata tra le imprese Italiana Costruzioni di Roma, Maeg di Vazzola (Tv) e Monaco di Roma

Genova. Tra le proposte per la demolizione e ricostruzione del ponte Morandi a Genova (presentate alla scadenza del 26 novembre al commissario Marco Bucci) c’è anche quella della cordata tra le imprese Italiana Costruzioni di Roma, Maeg di Vazzola (Tv) e Monaco di Roma.

Italiana costruzioni, 220 milioni di euro di fatturato nel 2017, è la società numero 16 (in crescita) nella classifica delle imprese edili italiane, fondata nel 1975 da Claudio Navarra e guidata oggi dai figli Attilio e Luca. La Maeg, numero 36 in classifica con 82,2 milioni di euro, è una società specializzata in progettazione, produzione e posa in opera di carpenteria metallica per ponti, viadotti ed edifici a uso civile e industriale.

La parte progettuale è stata curata alla Matildi+Partners di Bologna, guidata dal professor Giuseppe Matildi, studio leader in Italia nella progettazione di ponti in acciaio, insieme alla società Bonifica (nel 2003 autore del progetto del ponte sullo Stretto di Messina), e per la parte impiantistica alla Inarpro.

“La soluzione proposta – spiegano i proponenti – ha nell’integrazione delle due macro-fasi costruttive uno dei suoi punti di forza. Infatti, la proposta integra, come in una catena di montaggio, la ‘decostruzione’ del viadotto Morandi con la ricostruzione del nuovo viadotto sul Polcevera in un unicum continuo, riducendo al minimo le interferenze con il terreno sottostante, quindi il disagio creato durante le fasi realizzative alla popolazione e alle attività produttive. Tale sequenza è stata schematicamente rappresentata, in maniera chiara, in un video presentato insieme all’offerta”.

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