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Esplosivi, “strand jack” e gru per demolire ponte Morandi, almeno 100 appartamenti saranno distrutti

Il sindaco-commissario Bucci: “Macchine al lavoro il 15 dicembre, il 31 marzo inizia la ricostruzione”

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Genova. “Il progetto è solido, è veramente quello che vogliamo, è firmato da tutte le aziende coinvolte, che sono 10 aziende importanti, di cui molte, ne sono orgoglioso, aziende del nostro territorio, ora vedremo cosa dirà la procura”. Così il sindaco di Genova e commissario per la ricostruzione di ponte Morandi Marco Bucci a palazzo di giustizia per consegnare ai periti della procura il progetto di demolizione del viadotto sul Polcevera. In mano un sacchetto rosso con all’interno la preziosa documentazione: “Eccolo qua”, ha detto, mostrandolo a fotografi e giornalisti.

“Sono convinto che il 15 dicembre vedremo le macchine in funzione” ha ripetuto, per due volte, il primo cittadino a chi gli ha chiesto se i tempi della demolizione non dovranno tenere conto di quelli dell’incidente probatorio. “Per quanto ne so non serve un’udienza per dare l’approvazione al piano ma solo un parere tecnico dei periti”, ha aggiunto in merito ai possibili ritardi legati alle fasi dell’incidente probatorio. C’è chi, infatti, sosteneva che il progetto dovesse essere discusso in udienza anche con gli avvocati di parte e quindi i tempi sarebbero slittati almeno alla settimana prima di Natale (per via dello sciopero degli avvocati previsto il 17 e il 18 dicembre). Ad ogni modo le opere propedutiche potranno partire in ogni caso, è convinto il sindaco, “in parallelo con le esigenze della procura”. Su un’eventuale slittamento dell’udienza a causa dello sciopero il procuratore aggiunto Vittorio Ranieri Miniati, a cui il sindaco ha consegnato il progetto, ha chiarito: “Si tratta di un’udienza a carattere di urgenza” facendo capire che il gip potrebbe decidere di convocarla nonostante lo sciopero ma ribadendo che è quella la sede in cui si discuterà del progetto al fine della salvaguardia della prova.

“Il 14 dicembre – ha aggiunto Bucci – inizieremo a parlare di ricostruzione, tutta la prossima settimana sarà dedicata a questo”. Usciranno, a quel punto, tutti i nomi che per oggi restano top secret (anche se ormai si sa che in ballo sono rimaste, ad esempio, Fagioli, la cordata genovese Vernazza, Ecoeridania e Carena e quella Despe, Siag e Demolscavi, e per la ricostruzione la cordata Fincantieri-Salini Impregilo-Italferr, il gruppo Cimolai che si affida all’architetto Santiago Calatrava, la cinese CCCC, la Pizzarotti e la Rezzani De Eccher).

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Le tecniche. La demolizione di ponte Morandi avverrà attraverso un mix di smontaggio meccanico e uso di esplosivo, in tutto tre tecniche diverse. “Una porzione sarà smantellata attraverso smontaggio pezzo per pezzo, la parte ovest – ha detto Bucci – una porzione del lato est sarà invece demolita con l’esplosivo”.

Il cherry picking. Il sindaco-commissario ha spiegato che “Non esiste un’azienda unica in grado di fare tutte queste cose, per questo dovrà esserci un consorzio, le tecnologie necessarie sono molto separate, specifiche e dovranno per forza essere uniformate, si è scelto da ciascuna azienda la competenza in cui è più ferrata, in questo consiste il cherry picking”. Come scegliere le migliori ciliegie da un albero, insomma.

Le tecniche: Sarà messa in atto una gru tradizionale, poi ci sarà un sistema di “taglio” del ponte, porzione per porzione, facendolo cadere, “si chiama strand jack” ha detto Bucci, e poi l’esplosione standard, attraverso microcariche. Un caso particolare sarà la demolizione della parte est: dovranno essere messe in sicurezza le pile 10 e 11 “per consentire nuovi ingressi degli sfollati e poi per bonificare l’amianto delle case”. Per quanto riguarda le case che verranno abbattute nella demolizione del ponte saranno “almeno un centinaio di appartamenti su 256 dovranno essere demoliti “ma potrebbero essere di più”.

Oltre alle dieci aziende principali, secondo il piano presentato in procura, esisteranno una serie di subappalti. Autostrade, come previsto d’altronde dalla legge di conversione del decreto Genova, non farà parte della demolizione.

Marco Bucci oltre a confermare un avvio dei lavori il 15 dicembre, ha spiegato che “il progetto è studiato in modo da poter iniziare la ricostruzione il 31 di marzo”.

Il decreto con l’ufficializzazione dei nomi delle aziende del consorzio uscirà il 14 dicembre: “Quel giorno uscirà anche il decreto sulla ricostruzione. E spero che si potrà parlare un consorzio unico”. Rispetto all’eventuale sovrapposizione tra demolizione e ricostruzione Bucci ha spiegato: “Una parte della demolizione potrà andare avanti oltre il 31 marzo, ma la cosa importante è che si possa cominciare a costruire per avere il ponte finito entro l’anno”.

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