Genova. Anche il Pd aderisce alla manifestazione promossa dal Comitato degli abitanti ai confini della zona rossa per rivendicare la tutela del loro diritto alla salute di Venerdì 11 gennaio e sarà presente con i gruppi consiliari del Pd in Comune e in Regione.
“Nel corso dei mesi appena trascorsi, il Pd ha lavorato al fianco di questi cittadini, portando nel dibattito istituzionale le loro istanze – spiegano in una nota – in Parlamento, dove i nostri eletti alla Camera e al Senato hanno presentato emendamenti al decreto Genova e alla legge di Bilancio volti a difendere i diritti degli abitanti delle aree limitrofe alla zona rossa.
In Regione, dove il Gruppo consiliare del Pd ha permesso una modifica al Pris affinché sia riconosciuta, nel caso di costruzione di grandi opere, la necessità di tutelare non solo coloro che vengono interferiti direttamente dai cantieri (nel caso del Morandi la zona rossa) ma anche tutti gli abitanti delle aree prospicienti l’area di intervento, costretti a sopportare gravi disagi (per il Morandi la zona arancione).
Lo ha fatto in Consiglio comunale, votando all’unanimità un ordine del giorno che prevede indennizzi agli abitanti delle zone vicine a quella rossa, per consentirgli di lasciare provvisoriamente la casa durante i lavori di demolizione del Ponte Morandi e di costruzione del nuovo viadotto autostradale.
Nonostante questo impegno istituzionale e le numerose rassicurazioni del sindaco-commissario Bucci, dal governo giallo-verde non è arrivato nulla per i cittadini della zona arancione che giustamente chiedono di non essere considerati di serie B.
Questa mattina Bucci dichiara che risolverà da solo questa questione. Bene, ci dica come e in che tempi intende procedere e perché non lo ha fatto fino ad oggi, se era nei suoi poteri”.
“Soprattutto a questo punto si decida a tracciare la zona arancione – concludono – sarebbe già un passo avanti e magari una molla per arrivare agli indennizzi.
Il nostro impegno a fianco dei cittadini di questa parte di città non finisce qui. Continueremo nelle prossime settimane a mobilitarci a ogni livello istituzionale perché vengano riconosciuti e tutelati anche i loro diritti, trovando i finanziamenti necessari a concretizzare questo obiettivo”.