Genova. “Siamo in piazza per sostenere la vertenza di Genova, che per troppi anni è stata immobile: non si sono fatti investimenti, si sono persi traffici, si sono chiuse aziende e si sono persi soprattutto troppi posti di lavoro”. Il segretario della Camera dei lavoro di Genova Igor Magni sintetizza così le ragioni che questo pomeriggio hanno portato in piazza la Cgil insieme alla Uil per un presidio sotto la Prefettura.
“Pensiamo che ci siano due fasi oggi da affrontare – aggiunge Magni – la prima è quella dell’emergenza legata al crollo del ponte Morandi e alla sua ricostruzione, la seconda è quella del rilancio di questa città che altrimenti rischia pian piano di spegnersi”. I due sindacati hanno consegnato al prefetto Fiamma Spena un documento chiedendole di farsi da tramite con il governo rispetto alle richieste della città con risorse da inserire nella legge di bilancio.
“Chiediamo al governo di riavviare immediatamente le opere infrastrutturali – spiega il segretario della Uil Mario Ghini – dal terzo valico che deve ripartire alla cantierizzazione della gronda, al nodo ferroviario alle risorse necessarie per la messa in sicurezza del territorio anche dal punto di vista idrogeologico perché non si può in una situazione come quella del crollo del ponte che ha bloccato la città bloccare anche le altre opere in cantiere”. Al presidio hanno partecipato esponenti del Pd, Rete a sinistra e lista Crivello oltre al vicesindaco di Genova Stefano Balleari.
La Cisl che non ha partecipato al presidio annuncia una manifestazione il prossimo 18 dicembre al teatro Duse con la segretaria nazionale Annamaria Furlan.