Genova. E’ vero che per legge i bambini che frequentano le scuole e quindi le mense scolastiche e, per volere delle famiglie, si portano il pasto da casa, dovrebbero consumarlo (per regolamento comunale) in modo da evitare il contatto con il cibo distribuito dalla mensa, ma quanto si è verificato alla scuola primaria Sacro Cuore di Quarto, e registrato dalla Rete commissioni mensa Genova, sembra essere davvero un eccesso di zero.
A a chi chiede il pasto domestico è destinato uno spazio nel refettorio delimitato da un nastro giallonero, come quelli che delimitano aree infette o le scene del crimine nei film.
Il nastro, che la Rete commissione mensa definisce una “odiosa forma di ghettizzazione” è stato mostrato dalle maestre a tutti i genitori durante gli open day della scuola. Alcuni di loro non avevano idea, fino a ieri, a quale trattamento fossero riservati i figli.
La Rete ricorda, infine, che in altre scuole non vengono posti nastri o delimitazioni di sorta e che in altri Comuni i bambini con il pasto da casa siedono insieme agli altri. “Si tratta di una pura scelta di ritorsione e dissuasione operata con crudeltà sulla pelle dei bambini”.