Genova. Forti del successo della manifestazione di Torino contro le grandi opere, che ha visto sfilare più di 70 mila persone, i movimenti che si oppongono a Terzo Valico e Gronda chiamano la Valpolcevera a manifestare “perché la valle non puo’ essere ridotta ad un corridoio logistico, ma deve tornare ad essere un luogo per vivere”.
“Dal crollo del Ponte Morandi assistiamo quotidianamente al bombardamento mediatico su quanto siano inderogabili Gronda e Terzo Valico per far rinascere Genova – si legge nel manifesto che lancia la manifestazione – Sappiamo quanto queste affermazioni siano infondate, quanto dati trasportistici e studi tecnici smontino da decenni questa retorica, quanto la nostra città avrebbe dannatamente bisogno di altro”.
L’appuntamento è stato fissato sabato 15 dicembre alle ore 14 alla stazione della metro di Brin: “Da tempo esistono due città: una esclusiva e luccicante e un’altra fatta di periferie abbandonate, di quartieri dormitorio, di valli sacrificabili al progresso di pochi. Nei loro progetti apparteniamo, senza dubbi, alla seconda”.
Il messaggio alla base è quello di provare a dare una alternativa ad un territorio in difficoltà da molti anni, ben prima della caduta tragica del Ponte: “Se vuole avere un futuro la Valpolcevera deve imparare a lottare per i suoi diritti, pretendere che siano attuate opere contro il dissesto idrogeologico e non ulteriori scempi e colate di cemento, deve ottenere i servizi di cui necessita, un trasporto pubblico efficiente, spazi per fare cultura”.