Genova. “Le Suore Filippine si sono sempre rese disponibili a ricercare soluzioni che contemperino il loro diritto di ottenere la restituzione del bene, al fine di utilizzarlo per gli scopi sociali perseguiti, con l’esigenza di salvaguardare le famiglie occupanti. A tal fine si sono da tempo rivolte alle varie istituzioni per chiedere che fossero individuate soluzioni abitative alternative per gli occupanti”. Così le suore Filippine, proprietarie dello stabile di via Gramsci 11 occupato da tre anni e mezzo da quattro famiglie di stranieri di cui alcune con minori chiariscono in una nota la loro posizione rispetto allo sgombero annunciato per le prossime settimane, deciso dalla Procura in seguito alla denuncia delle stesse religiose.
L’imminente sgombero, denunciato dal movimento di lotta per la casa una settimana fa e che aveva portato le famiglie occupanti a scrivere una lettera aperta al cardinale Angelo Bagnasco e soprattutto a papa Francesco, potrebbe a questo punto essere sospeso o quantomeno rinviato proprio in attesa di trovare insieme alla Curia genovese una collocazione abitativa alternativa per le famiglie. Sul punto oggi si è tenuta una riunione nella sede dell’arcidiocesi.
Al momento resta confermato tuttavia il presidio indetto dal movimento di lotta per la casa per sabato 22 dicembre alle 15 davanti alla sede dell’Arcivescovado. Sul punto le suore Filippine ribadiscono “la totale disponibilità ad ulteriori incontri fattivi che, al di là di possibili strumentalizzazioni politiche, possano trovare una soluzione comune per evitare che la tutela di un diritto leda quello di altri.”