Il nodo

Il Natale senza certezze e senza stipendio dei lavoratori della zona rossa, ma dal Comune un nuovo spiraglio

Nebbia sull'emendamento che potrebbe farli assumere nelle partecipate comunali, Bucci: "Abbiamo parlato con le aziende, se non si potrà fare nulla da Roma ci penseremo noi"

ponte morandi commemorazione dicembre

Genova. “Non vogliamo fare una guerra fra poveri ma non è giusto, agli sfollati sono stati garantiti nuove case, rimborsi e indennizzi, a noi niente, chiediamo un minimo di equità di trattamento”. E’ quasi il 25 dicembre e per i 19 lavoratori della zona rossa, licenziati da tre aziende – Vergano, Piccardo e Lamparelli – che saranno abbattute insieme al ponte non ci sono ancora notizie certe.

Il Comune di Genova attraverso un emendamento da proporre alla legge di stabilità – sulla quale ci sono altrettante ombre – ha dato disponibilità ad assumere 17 di questi 19 lavoratori (due andranno in pensione presto) nelle aziende partecipate per le necessità legate alla vicenda di ponte Morandi. Ma per ora non ci sono certezze: “Non abbiamo novità o certezze – spiega il portavoce del comitato lavoratori zona rossa, Marco Trucco – dovrebbe essere votato il nostro emendamento ma non sappiamo se quello che sarà portato a votazione sarà risolutivo per tutte le nostre posizioni, ecco se qualcuno restasse fuori sarebbe il colmo”.

Nel pomeriggio un’ulteriore conferma di quanto le cose siano piuttosto complicate arriva direttamente per voce del sindaco di Genova e commissario straordinario Marco Bucci che fa capire come per l’emendamento ci siano bassissime probabilità ma anche che, se non ci saranno buone notizie da Roma, sarà palazzo Tursi a scendere in campo: “Ieri abbiamo avuto già una riunione con tutte le aziende partecipate e con l’ufficio personale del Comune – dice Bucci – per trovare soluzione, mi sono impegnato personalmente per questi lavoratori”. Ancora non è possibile fornire dettagli ma il sindaco è convinto: “In qualche modo potremo risolvere la cosa”.

In vista di questo periodo di festa – un periodo come tutti gli altri ma forse più duro per chi non ha uno stipendio da agosto e da allora vive nell’incertezza, almeno una luce provvisoria. “A breve dovrebbero arrivare dei soldi, destinati anche a noi grazie all’intervento dell’assessore Pietro Piciocchi e provenienti dalle donazioni private che sono arrivate in questi mesi”.

“Ma sappiamo che queste persone non chiedono aiuto economico e donazioni – conclude il sindaco Bucci – queste persone chiedono lavoro, poi che sia indeterminato o determinato vedremo, ma dobbiamo dare loro un lavoro”.

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